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IL GAZZETTINO ZAPATERO COMPAGNERO

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In questo numero:
Il volo dei fratelli Scamarrazaglione.
I baffoni di Compagno Giuseppe.
L’opinione di Carpazio Von Strokendheim.

Uno pulcherrimo sfondo rivoluzionario per la Vostra Somma Scrivania:

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Il Calendario di Frate Cazzaro – Aprile 2005

0504mese L’andirivieni di Frate Cazzaro
Dunque, oggi sono andato a trovare la mamma, che si sentiva un po’ sola povera vecchierella, poi a comprare i miei tre chili giornalieri di pappataci in salamoia, quindi ho portato fuori il cane, perché anche lui è una creatura del Signore, in seguito ho tenuto un sermone sull’Ineluttabilità del Fato che colpisce i Peccatori come una Randellata nella Nuca e adesso mi sto facendo un tè coi biscotti. Ecco. E stasera vado a ballare il liscio. Alla faccia vostra. Amen.
0504calendario L’aerodinamico duo
E che sarà mai? Non chiedetelo a noi, noi qui ci lavoriamo soltanto. Certe cose non vogliamo saperle, abbiamo la nostra dignità noi.

Gli orridi latrati di un enclave di gonzi.
“Aauuuuu! Huuu! Woof, woof! Arf! Yipe! Meep!”
Questi terribili versi furono uditi più volte risuonare nei campi da golf del signor Gonzo. Chi mai può emettere tali suoni inumani? E per quale recondito motivo? L’origine di questi demoniaci balbettii è tuttora avvolta nelle tenebre del mistero (nonostante gli ingenui e patetici tentativi della cameriera di far ricadere la responsabilità sul chihuhahuha).


E questo è quanto. Ripetetelo ogni sera diecimila volte prima di andare a dormire, da bravi. Vi terremo d’occhio.

La Blatta Parlante
viene arrestata per ubriachezza molesta alla perifieria di Astemiopolis e condannata ai lavori forzati a vita.

Fatti di vita vissuta
Il nonno di un amico di mio cugino una volta è andato in Finlandia a trovare Babbo Natale e non è più tornato. Che il malvagio ciccione lo abbia ucciso e abbia lanciato le sue carni alle voraci renne? E’ il momento di porre fine al suo regno di terrore! Dobbiamo unirci per liberare il mondo da tanta perfidia! Seguitemi nella mia crociata per la salvezza dell’umanità! Quanti innocenti dovranno ancora perire prima che si metta la parola fine a questa sordida storia?

 

0504semina

Le meteoriti pigolano
mentre precipitano in fiamme dal cielo portando morte, distruzione e scompiglio tra i popoli. Soprattutto scompiglio e questo è tremendo. Pensate, morire scompigliati, privi di una qualsiasi dignità! Sigh.

Il Santo del mese.

 

La Madonna delle Mazzate: Protettrice dei malmostosi e delle lucertole, la fiera Madonna delle Mazzate risponde alle preghiere dei suoi fedeli elargendo mazzate (e che altro?) sulle terga degli infedeli e di chiunque altro passi di lì. Sembra infatti che soffra di qualche piccolo difetto alla vista, essendo ciecata come una talpa. La Sua festa viene onorata in tutto il mondo con processioni, preghiere e penitenze. Quest’ultime sono particolarmente cruente onde ingraziarsi il Suo spirito sadico e spietato. Durante il giorno a Lei dedicato è inoltre uso comune lanciare teiere in fondo ai burroni, curiosa usanza sopravvissuta dai tempi pagani.

0504santo Ordini dall’alto

 

“Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni diverse, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno.”

Ezechiele 1, 16


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Marmellata di latte

Piccole lucertoline indifese, la vostra cara Zietta vi insegnerà oggi a ritrovare l’equilibrio e la calma che le avversità della vita (sotto forma di vile bastardo traditore) vi hanno sottratto. E’ importante, una volta sfogata la vostra giusta ira con una mazza da baseball chiodata piantata nella nuca del fedifrago, che vi incamminiate sul lungo sentiero che riporterà infine pace e armonia nel vostro cuore, permettendovi di affrontare nuovamente con gioia e serenità un mondo colmo di amore e letizia. Questa ricetta è più che un nutrimento per il corpo, è una tecnica di meditazione, un momento di riflessione sul significato della vostra esistenza. Prendete quindi un litro di niveo latte fresco intero, fonte di vita, puro come l’amore, e versatelo in un pentolino antiaderente, metafora di come la vostra più intima essenza, per quanto a volte confinata e limitata dai legami imposti dal mondo, non deve comunque rimanervi legata, ma deve potersene liberare completamente in ogni istante. Aggiungete ora 200 grammi di candido zucchero, che vi permetterà di ritrovare la dolcezza perduta, fondendola irreversibilemente con l’essenza del vostro spirito. Inizia adesso la vostra prova, che vi permetterà, con pazienza e determinazione, di raggiungere la chiarezza di intenti che vi proponete. Ponete il pentolino sul fuoco e, a fuoco basso, mescolate continuamente, con calma e senza sosta. Lasciate che il tempo passi e si lasci alle spalle i vostri dolori, guardate con attenzione e distacco il candido amalgama da cui nascerà la vostra nuova consapevolezza, e continuate a girare… Siate pazienti, ma inesorabili, non permettete allo splendido candore della vostra anima di attaccarsi al contenitore che temporaneamente la ospita, riflettete sul vostro bisogno di purezza e libertà. Col passare del tempo (un’ora o più, dipende dalle circostanze in cui la vita vi ha messo), finalmente la vostra essenza inizierà a prendere consistenza, dopo aver eliminato molta parte di ciò che non è essenziale, e che sarà scomparsa nell’aria senza lasciare traccia. Non lasciate però che la vostra anima indurisca troppo, quando ancora sarà in una condizione fluida, di mutamento e infinite possibilità, provate a bagnare un cucchiaino nella marmellata e aspettate pochi secondi. Se si solidifica, è giunto il momento! Finalmente la vostra pazienza è stata premiata e la vostra anima è stata illuminata dalla comprensione! Adesso versate la marmellata in un barattolo che avrete precedentemente sterilizzato mettendolo a bollire in una pentola d’acqua, così che le impurità e le nequizie della vita non contaminino la vostra ritrovata purezza. Lasciate raffreddare un po’, e poi mettete il barattolo in frigorifero, in modo che si conservi al sicuro dallo scorrere del tempo.
In tutto questo lungo cammino di liberazione può capitare che, nonostante la vostra costanza e pazienza, parte della marmellata si attacchi al fondo e, verso la fine del vostro lavoro, quando finalmente vedete i risultati delle vostre fatiche prendere corpo, piccole impurità si mostrino ai vostri occhi, girando e mischiandosi con il candido frutto della vostra tenacia. Non scoraggiatevi! Nonostante tutti i nostri sforzi, la nostra perseveranza e forza di volontà infatti, non possiamo chiudere completamente le porte agli aspetti negativi dell’esistenza. Se però siamo stati saldi nei nostri propositi e non ci siamo fatti sviare nei nostri intenti, queste piccole imperfezioni non potranno guastare la bellezza del nostro risultato, che sarà resa ancora maggiore dalla nostra capacità di sopportare e superare questi difetti.

P.S. Ognuno di noi partecipa in maniera differente all’armonioso balletto dell’esistenza, ed è quindi giusto che la purezza della nostra anima mostri i segni della nostra inconfondibile peculiarità. Così, seguendo i dettami del nostro cuore, potremo arricchire la nostra marmellata con spezie e aromi (cannella, vaniglia,…) oppure liquori (rum, brandy,…), mostrando così i segni della nostra più recondita natura.


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Marzo 2005

0503mese L’amnesia di Frate Cazzaro

… ci conosciamo? Signore? Ha mica idea di cosa ero venuto a fare? Voglio dire, sarò anche qui per un motivo, non è che uno esce di casa tutti i giorni con un crocefisso di pura ghisa d’Aquitania intarsiato di peltro ligure alto quattro metri, no? Oppure sì… beh, comunque sono convinto che avevo un motivo per portarmelo dietro a lezione di uncinetto. Ecco.

0503calendario Cthulhu e la soia.
Strano come alcune cose non vadano d’accordo, vero? Chessò, aringhe e nutella, echidna e formaggio, per non parlare di Cthulhu e la salsa di soia. Piccoli misteri della vita.

I saggi consigli di nonna Apocalisse.
“Perirete tutti tra le fiamme. cani miserabili! Così imparate a rubarmi la dentiera.”
Testimoni attendibili narrano che queste furono le precise parole pronunciate dall’arzilla vecchietta poco prima dell’incendio che distrusse la locale Casa di Accoglienza per Orfani Ciechi.

L’intemperanza nociva.
“Buadalar issizdir, ama bahar coktur”, ovvero “Queste isole sono deserte ma la primavera qui dura a lungo”.

La Blatta Parlante
vince un corso di ipertango venusiano alla lotteria di Betelgeuse sette.
Riuscirà a cavarsela anche questa volta?

La Macabra Danza della Morte!!!!
Nel 1593 Edgardo De Groellenbroek costruí il piú grande orologio da polso del mondo. Pesava 45 chili e fu il regalo di nozze della duchessa di Zippenstall. Pare che allo scoccare di ogni ora 12 automi raffiguranti nani, giganti, il duca di Glouchester e il macellaio Froeller si muovessero a dare vita ad una macabra danza di morte. Perché poi? Mah. Misteri della natura.

Forse non tutti sanno che
cosa farsene di un procione morto – ma non temete, ci inventeremo qualcosa.

Le stelle proclamano:
L’occhio dello struzzo è più grande del suo cervello e ingrassa il cavallo del vicino.

 

0503semina

Il Santo del mese.

 

Ragionier Brambilla! Questo nome sacro e venerato riecheggia vieppiù per monti e valli. Invocato dai dotti e dai beoti per non si sa bene quale ragione, il Ragionier Brambilla si precipita con indomito slancio e futuristica abnegazione ovunque il suo aiuto sia richiesto, solitamente per motivi futili e irritanti che fanno torto alla sua statura morale. Ciononostante il Ragionier Brambilla persiste nella sua opera di proselitismo con mezzi leciti e illeciti, fidando in un futuro migliore.

Mah.

0503santo Ordini dall’alto

 

“I Gaaladiti intercettarono agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim diceva: “Lasciatemi passare”, (…) gli chiedevano: “Sei un Efraimita?”. Se quegli rispondeva: “No” i Gaaladiti gli dicevano: “Ebbene, di scibbolet”, e quegli diceva: “sibbolet”, non sapendo pronunciare bene. Allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono quarantaduemila uomini di Efraim.”

Giudici 12, 5


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Mannaio 2005

0502-3mese La mannaia di Frate Cazzaro

Bella la mia mannaia, eh? Nuova di pacca, l’ho appena comprata dal mannaivendolo. Utilissima per riportare le pecorelle smarrite sulla retta via, l’ho provata sul figlio della vicina, quel piccolo teppista senza Dio, e adesso l’ha imparata la lezione! Vossignoria mi chiama, e non si azzarda più a spegnermi le sigarette sul saio! Sia lode al Signore.

0502-3calendario Il trinciapolli e la cesoia.
Quanti utilizzi per qualcosa di così innocuo e pacifico come una lama affilata, nevvero?

Suggerimenti dagli ameni arrotini armeni.
“E ricordate di fare sempre affilare i vostri coltelli, non si sa mai quando un serial killer cercherà di entrare in casa vostra e dovrete pur fargli trovare qualche arma decente da usare, no?”
Ah, quanta sensibilità, quanta accortezza verso i bisogni degli altri! Ascoltate queste sagge parole e traetene giovamento.

La ceralacca boliviana.
Utile per lucidare la carta vetrata, va però usata con parsimonia per evitare che i fumi venefici che sprigiona possano annientare qualunque forma di vita nel raggio di parecchi kiloparsec.

La Blatta Parlante
sta dormendo. Non svegliatela, chè poi si incazza di bestia. E non dite che non vi abbiamo avvertito.

Storia della Mannaia.
Questo versatile utensile venne inventato da Sir Frederick von Morte nel lontano 3276 a.C. La sua influenza è stata fondamentale nella storia della civiltà umana, come testimoniano gli antichi libri miniati De historiae mannaiae, opera dei Frati Circonfluenti. E’ quindi giunto il momento di riconoscere alla mannaia il posto che giustamente le spetta nel pantheon delle nostre divinità, erigendo in Suo onore un monumento che resterà della storia delle più gloriose imprese del genere umano, frutto di tali titanici sforzi da consacrarla per sempre come massima musa ispiratrice dell’Uomo.

La costellazione della Mannaia
veglia su di noi e ci protegge mentre dormiamo.

 

0502-3semina

Il Santo del mese.

 

San Gufo Psichedelico: come dire, è un gufo psichedelico. Vive per lo più di notte, mentre passa la gran parte del giorno come zombie al servizio del locale necromante. Si nutre di serpenti e topi, una dieta sana ed equilibrata che consigliamo a chiunque voglia perdere peso. Le sue piume soffici e colorate lo proteggono dal freddo e dai cacciatori, che restano ipnotizzati e finiscono per spararsi a vicenda per sottrarsi al suo potere. Ed è santo. Perché, vi chiederete voi. Bella domanda, chiunque sappia la risposta è pregato di comunicarcela, siamo abbastanza curiosi.

0502-3santo Ordini dall’alto

 

“E nella nona notte del mese brilla con quattro settimi e mezzo. E poi tramonta ed entra. Durante questa notte il sole ricomincia ad attraversare le sue sezioni e a tramontare attraverso di esse. E poi la luna tramonta ed entra nella quinta porta; e per la restante parte di questa notte è avvolta nell’oscurità per due settimi e mezzo. E durante questo giorno cresce fino a cinque settimi, e in esso la luce equivale a cinque settimi esatti. Allora esce dalla quinta porta e per il resto di questo giorno domina due settimi. “

4QEnastr 7 III, 4


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Cappuccetto Rozzo contro L’Upupo Cattivo Radioattivo.

Laggiù, nella terra dei sogni e dell’incanto, tra infinite gioie e meraviglie, è sorta una pustola purulenta colma di risentimento e volgarità.
Il suo nome? CAPPUCCETTO ROZZO!
ZA-ZAM!
Ella infestava i prati e i boschi asfissiando il gorgogliare della natura con la sua voce stridula e la sua flaccidiosa corpulenza. Imponeva dazi ed estorceva farinacei ai miseri abitanti di quel che un tempo era un armonioso villagio di soave bellezza e… armonia… appunto.
Ehm.
Al suo passaggio ogni vivente, sia pianta, animale o insetto che striscia, si ritraeva e persino alcuni minerali retrocedevano di qualche iarda.
Quand’ecco che un giorno mentr’ella s’apprestava a razziare, usuggiare, furnere e mazzucuttare una parca capanna di umili affitavoli apparve in cielo un volatile sospetto. “Un nibbio!” Esultarono subito le folle accorse.
Ello parossi innanzi a Cappuccetto Rozzo e fissolla negli occhi con sguardo saturo di sfida.
“E che vuoi Nibbio?” proruppe Cappuccetto.
“Non sono un Nibbio” rispose quegli “io sono…”
E tutti trattennero il fiato (fors’anche per l’olezzo emanantesi).
E lo trattennero ancora un poco.
Ok, basta così.
“Ebbene?” chiese Cappuccetto Rozzo.
“Cosa? Mi sono distratto un attimo. Dove eravamo?” Domandò tosto il volatile.
“Tu sei…” suggerì Cappuccetto.
“Tu sei…” sospirarono gli astanti attoniti, tranne Fulvio, che in quel momento era impegnato in una delicata operazione di circonvoluzione.
“Io sono: L’Upupo Cattivo Radioattivo!”
ZA-ZA-ZAM!
“Occielomammaiddiossissignoremioaiutaci!” urlarono all’unisono i miserandi miserevolmente convenuti.
“Oh! Ciao Upupo, non ti avevo riconosciuto, hai cambiato pettinatura per caso?” esclamó l’immerturscibile Cappuccetto.
“No, ho fatto la tinta, vedi come sono rosso squillante adesso?”
“Ma pensa, a me quel bel rosso non dura mai piú di un paio di giorni… ma che ci fai da queste parti?”
“Sono venuto per compiere razzie e scorrerie, sai nella casa nuova mi annoiavo e poi Mansell e Pretzel mi hanno detto che qui si saccheggia che é una bellezza.”
“Mansell e chi?”
“Lascia perdere… una lunga storia. Ti secca se terrorizzo un po’ quei pastorelli laggiú?”
“I re magi, intendi?”
“Quelli.”
“No, no. Fa pure. Io finisco di martoriare questi intanto, poi magari ci spostiamo al villaggio, eh?”.
E cosí fu che siffatti ceffi spadroneggiarono, spaparanzarono e serpeggiarono indisturbati attraverso cotali lande per i secoli a venire senza che niuno osasse proferire sillaba. E questo fu financo di esempio alle moltitudini delle generazioni coeve e successive.

Morale:
Non saprei. Fosse che il lupino appaia purpureo al chiaro di luna?


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