Il Calendario di Frate Cazzaro – Luglio 2007

0707mese Estratti dal Cazzatario di Monsignor Calendo
Non c’era nessuno… ecco. La porta era aperta e così ho pensato: “Pinoli.” E sono entrato. E lì ho visto, pensate, qual mirabolante mirabilia, coi miei propri occhi mortali e increduli, un… un coso… un… ma porc. Mi son dimenticato. Era un… vabbè, ve lo dico dopo.Se vuoi sapere cosa ha visto Monsignor Calendo, clicca qui!
0707calendario La Blatta Parlante è un po’ che non si fa viva
Forse perché è ancora morta. Ma il Giorno della Resurrezione delle Blatte si avvicina. Inesorabile. Con soli quindici minuti di ritardo. Al binario 7.
Blatte Zombie dall’Extraspazio (o spazioextra, tipo furgoncino Volkswagen, molto figli dei fiori).
Dal 14 Mannaio nei migliori cinema dell’Universo Mondo.
Vi riblatterete sulle poltrone! (A lui fa ridere, che ci volete fare).

Blatt-blatt e quacquaracquà
Rio de la Blata si affaccia sul Mar delle Blatte, ribattezzato nel 700 Mar Blattico, che fu scoperto da Blatto de Gama. E ora blatta cazzate.

Le Babbucce di Zinco
Romanzo in 2648 puntate di 11 parole ciascuna
– cap. 4 –

Ei tacque. Disparve. E di lui più nulla si seppe, fino a

La dura vita del palafreniere
Il palafreniere si nutre principalmente di bacche di ginepro, di cui arriva a consumare 200 chili. Poi muore. La sua dieta è integrata dai lombrichi delle paludi del Kilimangiaro. Potete immaginare che sia una vita alquanto complessa, non fosse altro per gli spostamenti… E questa è la dura vita del palafreniere. Ecco.
Prossimamente su National Mazzate: il misterioso rituale di accoppiamento del palafreniere con la commessa dell’Esselunga di viale Papiniano (Mombasa).

Comunicato ozioso
La rubrica che segue sarà cifrata in codice per renderla più divertente: Gruppone, Gruffiano Grappolo, Zeppo Zampone. Zip

0707semina

Il Santo del mese.S. Riottoso di Malmø detto il Malmøstøsø: iniziatore della corrente filosofica della Mazzateutica, che consisteva nel percuotere l’interlocutore con un randello nodoso finchè non approva le tue vedute, San Riottoso fu esiliato da Monza su ordine di Pipino Chemigirano detto il Trimefitico in seguito a un balzello. Ma questo non impedì alla mamma di San Riottoso di organizzare i seguaci del Movimento Erratico Mazzatorio d’Occidente, e vorrei anche vedere. Saranno stati fatti suoi, cosa faceva la povera mamma di San Riottoso. A tal proposito il Chemigirano promulgò l’editto dei Randelli Nodosi, noto come “Edittus Randellorum Nodosorum” che inizia con “Quibusque Randellis in Domus Sua Rotulae et Nocche et Nucae et Milzae Habeas Magnum Dolorem. Sic.” Era già tanto che si sapesse far la barba. Anche se era bravino a biliardo. Andiamo avanti ancora per molto, qui? Sì. Dicevamo. Il Chemigirano è meglio noto per aver introdotto la glassatura dei servi della gleba come pratica di assunzione negli uffici del comune di Monza. Questo ha portato alla Rivolta dei Moduli di Glassa, in cui la cittadinanza monzese inferocita per lo spreco di zucchero e l’appiccicosità dei certificati di esistenza in vita gettò nella Martesana la mandria di paperi preferita del Trimefitico. I palmipedi infatti erano un dono del Patriarca di Costantinopoli, Ottone l’Ottimo Ottuso Ottopode di Marzabotto, in segno di gratitudine per avergli riparato il Garelli con il quale era solito recarsi in pellegrinaggio sul monte Athos. Fortunatamente i palmipedi sopravvissero all’annegamento e fuggirono in Birmania dove fondarono la famosa colonia dei paperi birmani, che ancora oggi attira numerosi visitatore in cerca di pace, illuminazione e uova fresche. Ma ciò non placò… cosa? Cosa non placò? Chi? Perchè? Cosa ciò? AAARGH!
Ok, respira. Calma. Ohm. Allora il Trimefitico gli ha detto – BASTA CON ‘STO TRIMETIFICO -TRIFEMITICO – TRICHECO – QUEL CHE E’! Vogliamo tornare a parlare di San Riottoso? Eh? Eccheccazzo, fra un poco vengo lì con un randello nodoso e vi faccio vedere io chi comanda, a voi e alle vostre papere birmane del cazzo! Ehm. Allora San Riottoso si alzò dal suo letto di morte e con voce tonante disse: “Come il mio letto di morte? Oh, porti sfiga? Razza di menagramo, sparisci dalla mia vista!” E andò a dormire sul divano, con la lupara a portata di mano, che non si sa mai con i tempi che corrono e tutte quelle bande di paperi incattiviti. E questo fu solo uno dei numerosi miracoli del prode santo, il quale, nella sua visita all’Orfanotrofio delle Pulzelle Zitelle Monelle Trovatelle con Possenti Mascelle di via Commenda, disse: “Dov’è che ferma il 29, che sono anche in ritardo?”
“Muori, cane miserabile!” rispose Suor Mattonella di Ghisa, togliendosi la maschera e i baffi finti e rivelando il volto tumefatto e incarognito del Trimefitico! Ta-Dan! “Sono venuto a riprendermi ciò che è mio! Dove sono le mie papere? Parla, Malmøstøsø!”
“Non puoi riaverle, Trimefitico. Sono al sicuro dalla tua brama di potere, pascolano libere sui monti della Birmania -ops.”
“Ah ah! Ti ho sgamato! Adesso niente le salverà dal mio depaperatore protonico quantico e quant’altrico!”
“… ma scusa Trimy (posso chiamarti Trimy, vero? Ci conosciamo da un sacco di tempo), ma non erano le tue papere? Perché vuoi depaperarle?”
“Eh?”
“Caso mai dovresti avercela con quei cafoni che le hanno gettate nella Martesana? No? Non ti sembra logico?”
“…”
“No dico. Loro – i monzesi – hanno preso le tue papere e le hanno gettate nella Martesana. Ricordi? Servi della gleba. Glassa. Rivolta. Papere. Martesana. Eh?”
“Eh?”
“… ok, ascoltami attentamente. Tu amavi quelle papere. Erano le tue uniche amiche, le uniche che ti ascoltavano nei momenti di sconforto, che ti picchiettavano amorevolmente con i loro beccucci e zampettavano qua e là sui tuoi preziosi manoscritti miniati e glassati. Ricordi? Quel melodioso starnazzare che ti accoglieva a casa ogni sera quando tornavi stanco dal lavoro?”
“.. le amavo?”
“Sì.”
“E non voglio depaperarle?”
“Bravo.”
“E adesso con il depaperatore che ci faccio?”
“Tanto quel coso non funziona. Ti hanno fregato.”
“Ecco, un’altra spesa inutile, come il glassatore di scartoffie.”
“…”
“Vabbè, allora io vado. Ci vediamo, eh?”
“E come torni a casa?”
“Prendo il 29.”
“Anch’io! Io scendo in viale Piave, e tu?”
“Anch’io… questo potrebbe essere l’inizio di una lunga amicizia!”
“… ma non eri di Monza? Perché scendi in viale Piave?”
“E’ una lunga storia…”
“Oh beh, tanto abbiamo tempo. Si sa che il 29 non passa mai.”
FINE
0707santo Ordini dall’alto

La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, nè di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.

Lettera a Timoteo 2, 11


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Logerfothep contro Machiste nella Valle dei Templi di Marzapane

Presentiamo qui un’opera immortale, destinata a rifulgere nelle tenebre dell’ignoranza e nelle cantine di Bucarest, composta originariamente per l’Esposizione Universale di Abigeato e Circospezione di Parigi del 1066. Fu poi messa in musica dai Maestri Cantori di Buccinasco (partitura per bongo e triangolo) e portata in tourneè alle isole Faerøer, dove se ne persero le tracce per dieci minuti. Ma parliamo d’altro. Lo sapete che gli echidna sono in grado di rigenerare gli arti perduti da altri animali? No? E infatti non è vero. Il che non impedisce di saperlo. A questo proposito, dovete sapere che in tempi non sospetti l’Orso Ciccione, meditando su un barattolo di miele, si rivolse alle orde schiumanti di fumettari e con voce tonante disse: “Un’altra birra, oste della malora.” E poi aggiunse: “Ma perché non facciamo una bella collaborazione fumettistica di alto livello (risate) tra affermati professionisti del settore, dove ognuno disegna le storie di un altro in una catena di Amore & Fratellanza e tutti vivono in letizia e armonia e il leone se ne va a dormire a casa sua per una volta, che noi ci saremmo anche un po’ stufati, e io non sono razzista, ma che se ne torni da dove è venuto una volta tanto, eh?”. E le orde dissero: “Yo, fratello!” e si dedicarono all’allevamento di begonie da corsa, con risultati peraltro scarsi. Ma noi, che siamo tonti, ci abbiamo creduto e abbiamo composto un’opra eccelsa e dai profondi risvolti sociali che poi abbiamo perso in un naufragio al largo delle coste della Normandia. Salvati da un vecchio pescatore, vivemmo per alcuni mesi la semplice vita dei rudi uomini del nord, imparando a catturare i tonni a mani nude e a ricamare all’uncinetto. Il Sacro Fuoco dell’Arte però si ridestò in noi, strappandoci a questa vita bucolica e insensata, e creammo un complesso meccanismo capace di muovere grandi quantità di tonni attraverso lo stretto di Gibilterra con un semplice movimento delle dita e lo chiamammo Nortonnotron. Ma quando ci rendemmo conto che era palindromo perdemmo il lume della ragione, e mentre la pazzia scendeva su di noi iniziammo a vagare per le desolate lande normanne recitando lunghi salmi oscuri (noti come i Neri Salmoni di Normandia). Ecco. Ancora oggi ricordare quei momenti ci riempie di itterizia e angostura (e tonno), ma non ci perdiamo d’animo, grazie agli insegnamenti di quel santo fraticello orbo e zoppo e gobbo e tisico che ci riportò sulla retta via a suon di mestolate nella nuca. Durante la convalescenza, abbiamo scritto molte opere filosofiche e teosofiche, alcune in latino, altre in greco e altre ancora in bergamasco, per sviare i nostri numerosi nemici. Ma basta parlare di noi. Parliamo di Plünk, poliedrico artista normanno, noto in tutto il mondo per aver inventato quei cosini lì che si mettono su quelle cose… quelli che non si riescono mai ad aprire, dai, avete capito… quelli lì insomma. E ci ha fatto anche un sacco di soldi, coi quali si è comprato i puntini da mettere sulla u (cioè ü) e una bicicletta rossa, con cui lasciare per sempre la Normandia e migrare a sud. Abbiamo conosciuto Plünk in un malfamato bar della Tortuga, dove stavamo indagando su un traffico illecito di tonni di ceramica, mossi in grande quantità dal complesso meccanismo Tonn-O-Matic, sinistramente simile alla nostra palindroma creatura. Il brevetto infatti ci era stato rubato dal nostro arci-nemico, Pellegrino Artusi, il quale, sfuggito alla morte con il potere del voodoo, voleva sottomettere il mondo intero con il suo esercito di tonni meccanici.


Ok. Seriamente. Questa è una collaborazione tra noi e Plünk. Noi gli abbiamo scritto una mail e lui ha fatto tutto il lavoro, mentre ce ne stavano a grattarci la pancia. Ci piacerebbe collaborare ancora in futuro, una volta sconfitto definitivamente l’Artusi e riportata la pace nel mondo. Buona lettura.

Logerfothep contro Machiste nella Valle dei Templi di Marzapane

Testi: Squadra Cazzate
Disegni: Plünk

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Musica per le Vs. Orecchie

0706townsendLa musica, come ebbe a dire Nino Bixio, o forse era Joseph Pujol o Magneto, è quella cosa che “se non abbassi il volume vengo lì e ti spezzo i malleoli”. Per cui ci sembra cosa doverosa segnalare alcuni siti di artisti cui siamo particolarmente affezionati. Iniziamo con qualcosa che potrebbe piacere ai giocatori di ruolo e alle anime cupe & tormentate: gli Arcana, che nonostante siano da molti considerati i Dead Can Dance dei poveri, fanno degnamente il loro mestiere; e gli Elend, la cui combinazione di musica neoclassica e urla disumane può sconcertare molti ma, per dirla con il Poeta, “è una fi*ata”. Passando alle cazzate, invece, il prolifico Devin Townsend ha dato alle stampe il suo nuovo album mensile: il titolo è “Ziltoid, the Omniscient“, e l’autore è raffigurato nell’immagine accanto; questi due elementi bastano a giustificarne la presenza su queste pagine. I Leningrad Cowboys, “la peggior rock’n’roll band del mondo” hanno pubblicato un video, visibile sul loro sito (certo che è visibile, è un video. Oh, insomma, sempre a fare i pignoli), a base di cactus messicani, cani che guidano la macchina e suore motocicliste zombie. Mah. Chiudiamo con Weirdomusic, una netlabel specializzata in musica retrò, bizzarra e, solitamente, inascoltabile. Ma a noi piace così.


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Giugno 2007

0706mese Dalle “Novocaine” di Frate Cazzaro
E in quel giorno egli disse: “Non le pare un po’ tanto 50 euri per un tramezzino al tonno?” “Non è tonno, è balena.” “Ah.” […] E fu così che l’Uomo Irsuto e Iracondo di Notevole Stazza e Latitante Autoironia liberò un fendente di 40 GeV sulle GengiVe del Povero Profeta. […] E così fu. Amen.
0706calendario Dall’Apologia di Socrafe, di Plafone
“Allora, filosofo, che dici?” “Mai fradii la ciffà di Afene, che fanfo cara mi è al cuor e all’infelleffo, Fuffavia fuffo ciò che dife è vero. Fafe di me ciò che volefe. Forfurafemi, uccidefemi. Per quel che me ne foffe…”

L’Arguzia degli Imbecilli
Già che sei qui, renditi utile.

La Saggezza dello Sgamato
Manco mi sogno.

La Festa delle Navate
Il giorno del Saltimbacchio di Primavera a Inveruno sul Mango da tutto il mondo si raduna una folla di fanatici religiosi per giocare a tressette. E che c’entrano le navate? Che ve ne frega? Con tutte le minchiate che ci sono, proprio su questo ci diventate pignoli?

La Placca d’Amianto
QVI GIACE SVPINO PIANTONE L’AQVISGRANATO, PRIVATO DELLA VITA NELL’ATTO DI MORIRE DA FERAL FENDENTE.
EI FV ASSASSINATO A BALCONATE DA INSIPIDA FOLLA E PIV’ NVLLA DI LVI SI SEPPE.

Le Babbucce di Zinco
Romanzo in 2648 puntate di 11 parole ciascuna
– cap. 3 –

Ivi incontrò il feldmaresciallo Ming appena rientrato dal fronte kazako. “Buongiorno”, disse.

 

0706semina

Il Santo del mese.

 

S. Omiciattolo: ultimo discendente dell’antica dinastia degli Inutili e Rachitici Nanerottoli Privi di Spina Dorsale, Sant’Omiciattolo da Poggibonsi è noto (ma non troppo) per la sua completa e totale insulsaggine, che lo rendeva l’attrazione delle fiere di paese di tutta la Dalmazia. Salì agli onori della santità per aver salvato da morte certa Liutprando, il criceto profetico di Papa Rambo IV, rimasto incastrato nell’esofago del Papa stesso. Non fate domande. Da allora è diventato il Santo Patrono dei piccoli roditori incastrati negli esofagi degli alti prelati.
Per la cronaca, San Frullino è invece il Santo Patrono degli alti prelati nei cui esofagi si incastrano spesso piccoli roditori.

0706santo Ordini dall’alto

 

Le folle vedranno la fine del saggio, ma non capiranno ciò che Dio ha deciso a suo riguardo nè in vista di che cosa il Signore lo ha posto al sicuro.
Vedranno e disprezzeranno, ma il Signore li deriderà.
Infine diventeranno un cadavere spregevole, oggetto di scherno tra i morti per sempre.
Dio infatti li precipiterà muti, a capofitto, e li schianterà dalle fondamenta; saranno del tutto rovinati, si troveranno tra dolori e il loro ricordo perirà.
Si presenteranno tremanti al rendiconto dei loro peccati; le loro iniquità si alzeranno contro di essi per accusarli.

Sapienza 4, 17


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