Sant’Omiciattolo con la sua amorevole tata, Ludmillo il Manesco. Per aiutare il piccolo santo a dimenticare le pene del mondo ed addormentarsi nella grazia del Signore e dei Suoi criceti, il dolce ancorché manesco Ludmillo era solito usare una mazza chiodata di ghisa dal peso di 300 chili.
Ultimo discendente dell’antica dinastia degli Inutili e Rachitici Nanerottoli Privi di Spina Dorsale, Sant’Omiciattolo da Poggibonsi è noto (ma non troppo) per la sua completa e totale insulsaggine, che lo rendeva l’attrazione delle fiere di paese di tutta la Dalmazia. Salì agli onori della santità per aver salvato da morte certa Liutprando, il criceto profetico di Papa Rambo IV, rimasto incastrato nell’esofago del Papa stesso. Non fate domande. Da allora è diventato il Santo Patrono dei piccoli roditori incastrati negli esofagi degli alti prelati. Per la cronaca, San Frullino è invece il Santo Patrono degli alti prelati nei cui esofagi si incastrano spesso piccoli roditori.
Condividi questa opera dell'ingegno umano!
quanta maternità nella mazza chiodata e la cura nel ritrarre anche Oriprandorfo da Pusterlengo di sotto, nello sfondo!!! quanta arte!!!
e quelle manine protese…
ne vogliamo parlare?
le manineee!!! è vero…magnifico, davvero magnifico