Questi famigerati santi lapponi sono noti ai più per il Miracolo delle Melanzane Ripiene, in cui sfamarono tre tizi che passavano di là per caso con 10 quintali di melanzane andate a male. Il processo seguente diventò famoso per l’arringa difensiva dei due santi realizzata con le ombre cinesi sulla parete del bagno dell’autogrill al km. 42 dell’autostrada Milano-Bratislava. Nonostante l’alto valore artistico della loro difesa, vennero condannato a 15 anni di lavori su insistente richiesta. Furono poi riabilitati dal Concilio Melanzano II e santificati da Papa Zongo III lo Sventrapapere.
In un raro dipinto di Giovanni da Amersfort detto il Pusher di Senigallia, i due santi sono raffigurati nell’atto di invocare la divina medusa Gisella e i suoi vapori radioattivi. La risposta negativa della soave medusa (che si può sommariamente tradurre come “Col cazzo! Potete anche morire!”) provocò forti capogiri ai due santi e la subitanea apparizione di una melanzana tuttora venerata nel Sangiaccato di Voivodina come reliquia. Fu la Sacra Melanzana di Voivodina che li guidò al parcheggio tir delle melanzane irrancidite dove avvenne il celebre miracolo. Vabbè.
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