Wow! Un libro di seicento pagine che si legge in un paio d’ore! E chi sono, Babbo Natale? A parte gli scherzi, ecco un piccolo (ma ponderoso) gioiellino che mette insieme narrativa, fumetto e soprattutto cinema. “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” è uno di quei romanzi frettolosamente etichettati come “roba per bambini” perchè ci sono i disegni, ma che può essere apprezzato da lettori di tutte le età (giuro. Come la Bussola d’Oro, la Storia Infinita e tutte quelle cose lì). Comunque sia, la particolarità di questo libro sta nella commistione, appunto, di parti scritte e parti disegnate – disegnate, fra l’altro, come sequenze di un film in bianco e nero. Cosa che rende conto del cospicuo volume di questo libro, e cosa peraltro azzeccatissima, visto che la storia appunto parla di cinema. Di cinema, orologi e giochi di prestigio, di giocattoli a molla, automi, stazioni ferroviarie, di George Méliès (quello del razzo nell’occhio della Luna, per intenderci) e delle sue straordinarie invenzioni… E’ la storia del piccolo Hugo e del suo segreto: un omino meccanico mezzo sfasciato, unico ricordo di suo padre – un omino seduto a un tavolo, con una penna in mano. E il piccolo Hugo si dedica anima e corpo a tentare di ripararlo, per scoprire che cosa scriverà quest’omino, quale segreto nasconde tra i suoi ingranaggi. Ve lo consiglio.
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