I consigli per gli acquisti del possente Pucci
Due chili di cavoli in salamoia, uno stinco di bandicoot, zenzero fresco, un quadernone a rombi, un furetto dispeptico e cinque penne a sfera color lillino. E due uova molto sode.

La giovane Blatta Parlante si innamora
Ebbene sì, finalmente anche il nostro eroe cede al richiamo degli ormoni e si innamora di un’esile e affascinante Scolopendra Strisciante. Ma i genitori di lei avversano la relazione, sostenendo che la povera Blatta Parlante non ha abbastanza zampe per rendere felice la loro figliola! Così, stravolta dal dolore, la prode Blatta affoga il suo tormento nell’alcool e nei profitterol.

La festa della piombatura dei criceti
Anche quest’anno giungiamo ai lieti giorni della festa della piombatura dei criceti! Pace e armonia discendono su ogni casa, e le liete famigliole provvedono ad adornare la loro magione con festoni di rape bollite e lucertole impagliate. E finalmente tutti, grandi e piccini, potranno cimentarsi della difficile ma esaltante arte della piombatura dei criceti.

La parola alle stelle
Allora, per questo mese la predizione più in voga è la seguente: i nati nei giorni dispari (ma solo di mercoledì) dei mesi pari degli anni multipli di 7 verrano divorati da un anaconda radioattivo. Tutti gli altri, tranne quelli nati nei minuti divisibili per 5 e di sabato, dovranno fare molta attenzione ai tombini aperti, agli stormi di condor e ai tapinambur.

Santo Angobaldo da Qualcosa: più comunemente noto come Ango l’Incorporeo, è stato autore di numerosi miracoli e torte di pinoli. Nato nel ridente paesino di Qualcosa in un tetro mattino di giugno, dimostrò subito le sue straordinarie capacità decapitandosi con un cucchiaino affilato. Da allora iniziò la sua trionfale tourneè in compagnia di Oloferna O’Malley, la Signora delle Contumelie. Il suo numero più amato consisteva nel farsi scagliare con violenza sul cane di casa, possibilmente addormentato, cantando Funicolì funicolà in aramaico.

I buoi erano di getto. Il mare posava sopra dodici buoi, dei quali tre eran volti a settentrione, e tre a occidente, tre a mezzodì e gli ultimi tre a levante. Essi sostenevano il mare e le loro parti posteriori erano di dentro sotto il mare. Il mare aveva lo spessore di un palmo, il suo orlo era come quello di un calice, e conteneva tremila metrete.

Paralipomeni 4, 3