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Papa Cazzaro I E’ giunta l’ora tanto attesa. Finalmente l’Unto del Signore ha preso il posto che gli spetta a capo del consesso degli uomini. E nessuno adesso potrà più opporsi alla mia volontà! Io sono infallibile, capite? Infallibile! Per cui zitti e obbedite, e che cavolo! E’ il momento di portare a compimento il sacro compito assegnato dal Signore e battezzare tutti i cefalopodi di questo pianeta. Nessuno escluso. A lavorare, sfaticati! Subito! |
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L’emu e il gamberetto Come potrete capire si tratta di una storia tragica: nonostante il grande amore che provano i loro mondi sono troppo distanti per poter coronare felicemente il loro sogno romantico. Ohibò.
Le tragiche profezie dell’idraulico di Gengis Khan. “Qui se non cambiamo tutte le tubature si troverà la cucina allagata, caro il mio mongolo.” Queste funeste parole risuonarono alle orecchie del vecchio Gengis come un presagio di sventura. D’altronde non è mica facile cambiare le tubature a una tenda, sapete? Impalare un idraulico è molto più facile invece. Ecco.
La Blatta Parlante muore di stenti mentre estrae uranio dalle Miniere Volanti del Signore della Guerra di Astemiopolis, Gianfranco il Sanguinario. Ci dispiace.
Qualche altra cazzata: lo sapevate che gli antichi magiari vestivano i loro criceti di foglie di lattuga? Noi no. |
La Kalamazurka! Ogni anno, il giorno dal solstizio d’estate, gli indigeni dell’isola di Ratatuia si sfidano nella famigerata Kalamazurka. Che sarà mai? Si tratta della più micidiale gara di craniate mai vista, in cui chi resta in piedi si aggiudica l’ultima fetta di torta del capodanno precedente. Il record di vittorie consecutive spetta al Grande Capo Kapathatuatha De Danaan, imbattuto dal 1948 al 1969 quando riuscí a prevalere nonostante l’anno prima avesse perso l’uso della parola e alcune capacitá motorie dopo aver ingoiato accidentalmente un pappatacio radioattivo.
Le nane bianche protestano ma nessuno presta loro la benché minima attenzione. Prima o poi si stancheranno e ci lasceranno in pace.
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Il Santo del mese.
S. Gaspare del Bufalo Impazzito: onesto intonacatore di nuraghi, san Gaspare condusse una vita attenta e riflessiva fino al giorno fatale in cui cedette all’irrazionale desiderio di assaggiare uno dei poponi di don Gino proprio nel giorno di libertà di Venceslao il Bufalo Collerico. Nonostante del suo corpo (di san Gaspare, non di Venceslao) non rimanesse abbastanza da riempire una tabacchiera, la fetta di cocomero restò miracolosamente intatta. Per questo sconvolgente miracolo venne santificato immediatamente da Papa Mario il Magnifico (al secolo Mario Sturakhan) e passò alla storia come protettore di cocomeri e affini.
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Ordini dall’alto
“Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano.”
Lettera ai Galati 6, 11 |
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