Io sono un gufo e sto quassù, non son mai stufo di far cucù…

gvfo

***

… come potete vedere dall’immagine qui sopra, c’è un valido motivo per la scarsità dei nostri post nell’ultimo mese. Siamo stati nientepopodimenochè nella remota India, alla ricerca della misteriosa Civetta Giainista, leggendario uccello dalle cui piume si ricava una polvere allucinogena o qualcosa del genere. Le trasmissioni riprenderanno quanto prima.


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La Principessa Cane

Tanto tempo fa, nel pacifico Reame Ciccino e Melenso della Bontà Stucchevole viveva un Re saggio e benevolo, che governava il suo popolo con mano ferma e fegato alcolizzato. Re Bur-Zhum III nascondeva però nel cuore un grande dolore: quello di non essere mai riuscito a dare un erede al suo regno. Anche perché passava il suo tempo libero al bar sotto casa a giocare a briscola chiamata con i pensionati delle ferrovie, ma questo è un altro discorso. E così il povero Re Bur-Zhum III trascorreva le sue giornate a gemere e lamentarsi dei suoi dolori, affliggendo tutti coloro che gli stavano intorno e soprattutto il suo fido consigliere Fido, che aveva anche finito i tappi per le orecchie.
E così il fido Fido gli disse:
“Maestà, avrebbe anche un po’ rotto. Si può sapere che ha da lamentarsi adesso?”
“Ohibò, mio fido Fido!” – disse il Re – “Mi sto avvicinando all’età della pensione e non ho un erede! Sono rovinato!”
“Se invece di passare il tempo a giocare a tressette se ne fosse andato a lumare le passanti sul lungomare, a quest’ora non sarebbe nei guai, Maestà!”
“E’ molto vero, ma ormai è troppo tardi. Che posso mai fare? Me misero, me tapino!” – e così il Re riprese a lamentarsi senza ritegno.
“Basta, Maestà! Abbia pietà di me!” – esclamò il fido Fido – “Perché non si reca a chiedere consiglio ed aiuto dalla giuliva Fata Ciambella?”
“Pensi che possa aiutarmi?”
“Certo che sì! Di sicuro! E poi sono solo due settimane di viaggio per arrivare fin lì.”
“Molto bene! Di te mi fido, mio fido Fido, e quindi andrò!”
E così dicendo il savio Re Bur-Zhum III si mise in cammino verso l’ilare Fata Ciambella.

Due settimane dopo il nostro coronato eroe giunse infine al lugubre maniero della Fata e la sorprese durante il suo meritato sonnellino pomeridiano.
“Ehilà, mia allegra Fata Ciambella! Sono io, il tuo amato sovrano! Porgi orecchio al mio lamento e allevia il mio dolore” – urlò a squarciagola il Re all’orecchio della Fata addormentata.
“Macchecazzo!” – sbraitò la non più tanto giuliva Fata – “Vuoi farmi venire un infarto, vecchio scimunito? Il dolore te lo allevio a roncolate!”
“Non credo che funzioni” – rispose il Re.
“Vabbè, ho capito. Che cosa vuoi, idiota?”
“Un erede!”
“…”
“Allora? Mi aiuti?”
“Vuoi un erede da ME? Starai scherzando!”
“Non scherzo dal ’54. E comunque il mio fido Fido mi ha confidato fiduciosamente che solo tu puoi aiutarmi. Ti prego, Fata Ciambella: sei la mia unica speranza!”
“Sei messo male, coso.”
“Eddai, mica ti chiedo molto. Solo un erede. Che ti costa?”
“Piuttosto, cosa costerà a te. Fanno cento sacchi.”
“Ne ho solo 50. Ho lasciato il portafoglio a casa.”
“Posso darti un cane.” – disse la gioconda Fata Ciambella indicando il botolo rognoso che stava masticando le scarpe del Re.
“Che me ne faccio di un cane? Non può mica sedere sul trono.”
“Certo che sì! Guarda: SEDUTO!”
Come per magia, il cane si accasciò all’improvviso sui piedi di Sua Maestà.
“AHIA! Maledetto sacco di pulci!”
“Vedi? Funziona!”
“Sarà, ma non mi convince. Un re ha un sacco di responsabilità, sai? Non è mica un lavoro facile. Mi ricordo una volta, quando -“
“Occhei, occhei, ho capito. Non ti va bene niente, eh? Facciamo così: il cane te lo porti a casa come principessa, indici un bel torneo, lo fai sposare a un baldo giovine e così, come per magia, ti ritrovi con un erede.”
“Ma chi vuoi che partecipi a un torneo per sposare un cane? Non verrà nessuno!”
“Senti cocco, tutto io ti devo spiegare? Tu dici che il cane è una principessa trasformata da una strega malvagia e solo il bacio del suo vero amore può spezzare l’incantesimo.”
“E dici che ci cascano?”
“Funziona sempre.”
“E quando il cane non si trasforma?”
“Non è vero amore. Peccato.”
“Mi hai convinto! Prendo il cane!”
“Fanno 50 sacchi. E ti do anche il collare antipulci.”
“E’ un piacere fare affari con te, Fata Ciambella!”

E fu così che il saggio Re Bur-Zhum III tornò nel suo palazzo con la leggiadra Principessa Cane al suo seguito. Grande fu lo stupore del fido Fido, quando il Re annunciò di volerla presentare a corte:
“Te la affido, mio fido Fido! Solo in te confido! Proteggila con la tua vita fino al giorno delle nozze.”
“Maestà, ma tutto ciò non ha alcun senso!”
“Neanche l’ultima legge sui barili, ma non mi senti lamentare. E ora portala a fare una passeggiata, mentre preparo l’editto per il torneo.”
“Ma non è neanche un cane femmina!”
“Mi deludi, mio fido Fido. Non ti facevo così retrogrado. Vergogna!”
“Mi scusi, Maestà, non so cosa mi è preso. Bel collare comunque.”

Passarono i giorni e i baldi giovani pretendenti arrivarono al castello, esclamando a gran voce il loro stupore di fronte a tanta magia e maraviglia:
“Certo che Re Bur-Zhum si è proprio rincretinito.”
“Mi hanno detto che non ha neanche il pedigree!”
“Io avrei preferito un criceto…”
E giunse così il giorno del torneo. Tutti i partecipanti si presentarono con l’armatura lustra e la spada affilata, mentre la leziosa Principessa Cane li osservava dalla Real Cuccia, ansimando rumorosamente e giocando con la sua pallina.
Le mazzate iniziarono subito e i giovani cavalieri se le diedero di santa ragione, finché solo due rimasero sul campo di battaglia: il crudele Ser Rottolo, proprietario del canile di zona, e il misterioso Cavaliere Nero.
I due presero subito a mazzuolarsi come si usa tra la nobiltà, scambiandosi insulti e lazzi. All’improvviso il malvagio Ser Rottolo sferrò un colpo potente, scaraventando in aria l’elmo del suo misterioso avversario. La folla lanciò un grido di stupore!
“Ooooh!” – disse la folla.
“Ooooooooh!” – disse il Re.
“Woof” – disse la Principessa Cane.
Davanti ai loro occhi stupiti c’era nientepopodimeno che il fido consigliere Fido!
“Spietato Ser Rottolo, io ti sfido!” – disse il fido Fido.
“E io me la rido, o fido Fido!” – disse l’efferato Ser Rottolo, prima di scagliarsi con violenza contro il suo avversario. La lotta fu breve, ma feroce come un coguaro incattivito.
Ma ecco che il fido Fido lanciò un grido e si accasciò ferito sul gelido pavimento. Il viscido Ser Rottolo ne approffittò per bullarsi delle sue malefatte:
“Ah-ah! Finalmente sei ai miei piedi, o fido Fido! A nulla può più il tuo Aikido! E adesso impalmerò la Principessa Cane e la rinchiuderò nel mio canile, dove languirà per il resto della sua pelosa esistenza, senza mai più vedere la luce del sole! Bwah-ha-ha! E una volta sul trono bandirò tutti i cani dal reame e istituirò una tassa sulla parola cane, accioché nessuno osi più nominare queste bestie ripugnanti! Bwah-ha-AHIA!” – all’improvviso il tracotante Ser Rottolo crollò a terra, mentre la Principessa Cane gli azzannava il polpaccio ringhiando.
“Muori, canaglia!” – esclamò il fido Fido, trapassandolo con la spada.
“Perché tanto odio?” – disse l’agonizzante Ser Rottolo, rantolando – “Perché hai partecipato al torneo? Pensavo che odiassi quel sacco di pulci!”
“Così era all’inizio, ma poi mi ci sono affezionato. Le tre uscite al giorno, le scarpe masticate, le notti insonni ascoltando i suoi uggiolii… Non posso più vivere senza di lei! Lui. Insomma, hai capito.”
“No.” – sospirò il laconico Ser Rottolo, esalando il suo ultimo respiro.
E fu così che il fido Fido sposò l’aggraziata Principessa Cane, diventando così l’erede del Trono di Ghisa del Reame Ciccino e Melenso della Bontà Stucchevole. E vissero per sempre felici e contenti.

Morale:
Bau.


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Marzo 2010

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Frate Cazzaro e la Mistificazione del Gargarozzo
Fu guardando nella bocca della Bestia che scoprii che aveva le tonsille infiammate. Il dottor Demonio consigliava degli sciacqui con una pozione di erbe medicinali, zampe di rana, zenzero, perperoncino e pistoni tritati. Ma io decisi di ricorrere al kalashnikov che tante volte mi aveva aiutato contro infezioni e incrostazioni.

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I gargarismi di Gagarin
ghl blblblb ghlblgh
Questi furono gli ultimi suoni emessi dal noto astronauta prima di sparire misteriosamente. Nel suo appartamento di Mosca fu trovata un’inusuale quantità di crostini, ognuno spalmato di ottimo fois gras, ma questo fatto non fu mai messo in relazione alla sparizione.
La nobiltà Brandemburghese
La duchessa Ivona Von Vonah sposò il barone Ivan Von Vonavon ed ebbe tre figli Vania, Wanda e CaraVan i quali prima conquistarono e poi difesero con successo il titolo di Fonavolo d’Acquitania dalle grinfie del nobile casato degli Uhiuoeiaheinburg.
1003calendario
Il potere delle abluzioni
Le abluzioni demoniache “ghl blblblb ghlblgh” pare abbiano il potere di evocare il possente Gasparoth, antica divinità egizia dall’aspetto di gasparopode che uccide le proprie vittime trasformandole i terrine, patè ed altri spalmabili per crostini. Le vittime degli altri invece le uccide a randellate, ma questo è un altro discorso.mementos

 

 

L’evocazione del Demone delle pagnotte
Oh signor delle pagnotte
aiutaci nelle nostre lotte,
al nostro fianco a menar botte,
come giovani marmotte.
Oh signor delle pagnotte
ti aspettiam con le ossa rotte,
vuoi venire? Si fa notte.

 

***

Il duello tra Gasparoth ed il Demone delle Pagnotte
(dalla Divina Mazzatiade, Canto XXIX, 319)
Gasparoth oi li arti protesi
de li ognun prese a partito
chel’pane piovea su le nuche
et l’astante demoniaca presenza
co li crostini a menar fendenti
rispose a quei che da sì antiche terre
rimembrava le natie spighe
flettentisi sul desiato suolo
ch’avea dei più lentato la scorza.
O qualcosa del genere.

J. Tiberius Buccinasco

– Concerti Brandeburzumesi –
Primo Movimento Scomposto K 525 e 1/4

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Il Santo del Mese

 

Santa Giuggiola in Brodo
Amata da grandi e piccini per il suo carattere solare e la sua totale stupidità, Santa Giuggiola è nota al grande pubblico per il suo seguito di occhi volanti, la pettinatura alla moda e la completa mancanza di buon senso. Nata in una ricca famiglia di intagliatori di fieno, sposò in giovane età il tenebroso Lord Brodo per motivi tuttora da chiarire, ma che fonti attendibili affermano riguardare la migrazione annuale dei coguari e la rivolta degli automi senzienti di Beta Carinae. Venne fatta santa da Papa Pitone III per la sua abulità nel ballare la mazurka.

1003santo

Ordini dall’alto

 

Quando poi vedrete l’abominazione della desolazione posta là dove non conviene – chi legge capisca – allora tutti coloro che saranno in Giudea fuggano ai monti; e chi sarà sulla terrazza non scenda e non entri in casa a prendervi qualsiasi cosa; e chi sarà nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.

S. Marco 13, 14

Ordini dal basso

 

Il ragno e la sua tela
I ragni, a quanto dicono i medici, possono uccidere e sanare un individuo. Preferiamo occuparci delle sole benefiche qualità, perciò ricordiamo che i ragni pestati, distesi sopra un pezzo di tela, applicati sulle tempie sono indicati contro la febbre terzana; la tela di ragno posta su una ferita stagna il sangue.

Il Vero Libro Infernale

Fregio04


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«Spigolature»

gif♦ Tonino era sempre stato un uomo forte e positivo, non aveva mai creduto agli spettri, ma in quella notte si sentiva agitato da brividi strani. Gli pareva di veder proiettarsi delle ombre sulle bianche pietre, gli pareva veder aprirsi delle tombe ed uscirne dei fantasmi avvolti nel lenzuolo funebre e che tendevano verso di lui le braccia, dicendo con una voce che non aveva nulla di umano:     .
Anche noi ci seppellisti vivi.
E qui mi si permetta una breve digressione.
Non è raro il caso che una persona venga seppellita come morta, mentre di morta non ha che l’apparenza. Avrei molti e molti esempî da citare, ma ne basti uno solo a dimostrare che non bisogna aver troppa furia nel seppellire i cadaveri […]

♦ «Se le dicio che io sapio che lei esse Stephen, che ave sorella Martha, che beve vincolo a dispetto di Stapper e che dubita di opportunità di Barriera, mi accetterà come uomo di cui pote fidarsi?»
«Eoni cosmici! Sconosciuto sapie molte cose, Stephen. Se esse Stapper, ti faceranno cambiare mente.»

♦ […] Ogni sedicente mago dovrà predisporre «un gabinetto enormemente grande in cui sia assortito e incluso tutto ciò che la mano dell’uomo ha fatto di raro con arte sopraffina o con la macchina, nella sostanza, nella forma o nel movimento, e tutto ciò che si è prodotto per una singolarità fortuita e per l’arruffìo delle cose e tutto ciò che la natura ha operato sulle cose che mancano di vita e che può essere osservato.»

♦ «Comprendo il mio signore, ma noi damigelli di grazia e bellezza siam troppo giovani per…»
«Come sto? Sono a posto?»
«Siete bellissimo.»
«Beh, non esageriamo! Se io son bellissimo, allora tu?»
«Che c’entra? Io son damigello di grazia e bellezza.»

♦ Trasportate con frequenza la scena e i personaggi da un’estremità all’altra d’Europa. Che la vostra eroina sia sempre fragile, con gli occhi celesti: avvezzatela a esistere senza mangiare né bere né dormire, il che le consentirà di sopportare senza inconvenienti una dose di fatica tale da estenuare un cammello. Che il vostro eroe somigli il più possibile all’Apollo del Belvedere, Ercole e Antinoo messi insieme, e assicuratevi che sappia nuotare

♦ «Per pietà, padrona mia,
per pietà non vi ammazzate,
ch’è una gran minchioneria.
Queste sono ragazzate,
e può farsene di men.»

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Citazioni tratte da: C. Invernizio, il Bacio d’una Morta; A. Boucher, Barriera; F. Bacon, citato in “il Gabinetto delle Meraviglie di Mr. Wilson”; Magnus & Romanini, la Compagnia della Forca (Ep. IX, il Rapimento di Annalisa); J. Carpenter (non quello di Fuga da New York), An Essay on Light Reading, 1808; G.B. Casti & A. Salieri, Prima la Musica e Poi le Parole, 1786.


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