Il Calendario di Frate Cazzaro – Agosto 2010

mese

Frate Cazzaro e la maledizione della punteggiatura
Por,a va,,a ?a ;ia ve,,hia Re;ington ha -ua?,he prob?e;a. Te;o sia posseduta da??o spirito de? ,e;ba?o s,rivano di Rando?ph ;etterni,ch ,he già fu responsabi?e de??’invasione de??e O?ivetti ;1 nell’84. Ora ?a porto da??’esor,ista ;e,,anigrafi,o di via Orbete??o ,he ,osì non si può andare avanti.

agosto10

La polka della morte di Johannes Sbrahams
(andante, affaticato, senza brio)
Taaaa Raaa Tararaaaa! Zam! Zam! Taaaa Raaa Tararaaaa! Zamzam! Taaaa Raaa Tararaaaa… e via così che abbiam capito.
Due once di bismuto secondo l’antica tradizione Orfica
Secondo i miti Orfici di Orfuco, dio dell’Orficiame, che fu orfuncolo di Corfu nel tempo che fu, due once di bismuto sono un toccasana contro l’alopecia e lo scorbuto. Ma sappiamo bene che fine fece Orfuco.
agosto
Il dramma di Lasciaprosciutto
di Guglielmo Scuotilalancia!
Il giovane Lasciaprosciutto è tormentato dagli incubi dopo che la madre Vigonzia ha sposato lo zio Zuto, detto il Mellifluo di Danimarca, mentre il padre se la spassava con un’assistente di volo norvegese. A nulla valgon gli sforzi della bella Contumelia a farlo rinsavire. Lasciaprosciutto in preda al raptus del suino onirico ucciderà tutti a colpi di clavicola.

semina01

I trip migliori con Meyote!
Il Meyote, fungo allucinogeno noto fin dall’antica Roma, ha ispirato le menti di decine di artisti, poeti e ciabattini.
Ad i suoi colorifici effetti si devono ‘Le lettere di San Paolo ai Corinzi’, ‘L’Orlando Furioso’, quella sequenza lì di ‘2001: Odissea nello spazio’ (dai avete capito) ed i Teletubbies.

***

La blatta parlante
non è morta o ferita o boccheggiante. E’ semplicemente caduta nella trappola del Castillo Imperituro, signore e dominatore delle correnti del tempo, che la tiene prigioniera nel futuro in una fortezza di marzapongo costruita sulle pendici dell’Ipocastro Marggheriano.

***

La rubrica da legger prima del week end
Oggi è venerdì.

J. Tiberius Buccinasco

– Concerti Brandeburzumesi –
Primo Movimento Scomposto K 525 e 1/4

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semina02
Il Santo del Mese

S.
Numerosi poeti hanno cantato le lodi di questo leggiadro santo, inviato a noi dal sultano di Vega per convertire le masse (in energia). Sebbene il suo nome sia da sempre avvolto nel più misterioso mistero (a causa di una serie di beghe legali con la Associazione Piccoli Santi Meschini e Fannulloni), S.        gode tuttora di un vasto seguito, soprattutto da parte di quei devoti che preferiscono, per questioni estetiche o per scarsità di neuroni, affidarsi a patroni dal nome semplice e conciso (per dire, non S. Acatamantaloedro oppure S. Azpatanazloto).

1008santo

Ordini dall’alto

Cessi la malvagità degli empi,
e sorreggi tu il giusto,
tu che scruti i cuori e i reni,
Iddio giusto!

Salmi 7, 10

Ordini dal basso

Chi ha ottenebrata l’intelligenza
o smarrita la memoria porti appesa al collo la lingua dell’upupa, sarà restituito allo stato normale.

Il Vero Libro Infernale

Fregio04


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Il Calendario di Frate Cazzaro – Luglio 2010

1007mese

Frate Cazzaro e l’evocazione degli abissi
(da compiersi in montagna in un pentacolo di wasabi)
Aita! Ergetevi sull’altare d’altura,
acquisite la postura più sicura
sicché poi voi dall’andatura pura
andiate al cino-giappo a prendermi un tempura.
Deh!

1007main

Idratata: l’umida badante a nove teste dell’Ade.
Idraulico
: mitologica creatura a nove teste dal forbito linguaggio nonché abile nel riparare le tubazioni.
Le imperscrutabili profondità degli antichi Abissi
“Deh! Queggiù è proprio buio.”
1007calendario
Da “Intravedere la saggezza” di Cocozio Seratundo
“Non far come agli Abissi cui i possenti Cocomèri negaron la vista del Sommo Bene. Comprati una torcia.”

 

1007semina02

Gli Abissi, abitatori dell’Abissinia,
erano un popolo saggio, potente, ma non tanto sgamato che fu spazzato via dall’invasione dei Cocòmeri nel 548 A.C, guidati dal condottiero cocomèro Conan il Cocòmero vero.
Degli Abissi rimangon poche tracce e molti studiosi ritengono si tratti per lo più di un mucchio di cazzate.

Da “Morte agli Abissi”, romanzo storico di Nikolao Stedhillà Là:
“Proctor Shambalalla, sovrano degli Abissi, guardò il suo conquistatore con la consapevolezza di chi sa che ha capito delle cose che prima non sapeva. ‘Mi dichiaro vinto.’ disse. Criptovarano Vinto, capo delle armate cocomère, guardò il sovrano sconfitto con Sprezzo, suo fedele luogotenente. ‘Che fai? Prendi per il culo?’ disse ‘E io mi dichiaro Shambalalla. Eh? Come la metti ora? Imbecille.’
Proctor Shambalalla guardò il suo conquistatore ma si rivolse al luogotenente. ‘Uccidimi ora, davvero. Non ne voglio più sapere di voi cretini.’ E così perì l’ultimo degli Abissi e con lui perirono tutti i suoi segreti che dato che eran segreti non sapremo mai se eran cose importanti o un mucchio di cazzate.”

 

***

Da “Vite cocomère”, storie romanzate di antichi popoli di Esbregario Villerpanzer:
“Io propenderei per un mucchio di cazzate.”

J. Tiberius Buccinasco

– Concerti Brandeburzumesi –
Primo Movimento Scomposto K 525 e 1/4

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1007semina01
Il Santo del Mese

 

Sant’Inutile il Munifico
Protettore degli imbonitori, dei cicisbei e delle plafoniere, S. Inutile è stato a lungo accusato di aver raggiunto la Santità illegalmente. Infatti non solo nessuno ricorda alcun miracolo da lui compiuto, ma molti mettono anche in dubbio la sua appartenenza a una qualsiasi confessione religiosa. Queste voce vengono comunque repentinamente zittite da generose nonché anonime donazioni alla consiglio direttivo della Commissione Internazionale Santi, Santoni e Santini.

1007santo

Ordini dall’alto

 

“Voi avete trucidato tanta gente in questa città e avete riempito le sue strade di uccisi.” Perciò così dice il Signore Dio: “Gli uccisi da voi, che avete disseminato in mezzo alla città, sono le carni e la città è la caldaia, ma voi vi tirerò fuori da essa.”

Ezechiele 11, 6

Ordini dal basso

 

Vogliamo diventare invisibili?
È presto fatto. Muniamoci della pietra oftalmica di cui non possiamo ben precisare la tinta essendo multicolore, ed esponiamola agli sguardi delle persone alle quali vogliamo offuscare la vista momentaneamente. Con questo mezzo Costantino si nascondeva ai presenti quando a lui piaceva.

Il Vero Libro Infernale

Fregio04


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La chela più veloce del West

veritaocazzateProprio l’altra sera ero a cena col ragionier Brambilla e come antipasto mi sono visto servire un cocktail di gamberetti! Potete immaginare il mio sgomento davanti a una tale mancanza d’istinto di sopravvivenza: come si può pensare di sfidare uno dei più temibili predatori degli Abissi divorandone i parenti e uscirne poi incolume? Mentre redarguivo il mio ospite a proposito della sua incoscienza, mi sono tristemente reso conto della sua ignoranza in materia. Pensate, non solo lui, ma anche tutti gli altri commensali ritenevano essere tutti i gamberetti solo degli innocui e gustosi animaletti!
È quindi mio dovere morale mettere in guardia l’umanità ignara da questa temibile minaccia. La maggior parte dei gamberetti potranno pure essere solo degli innocui crostacei inermi, ma tra di loro si annidano dei pericolosi assassini. Ascoltate le sagge parole del vostro amato Zio Muco e fuggite davanti al potere dei possenti Alpheidae, signori degli Oceani!

Che cosa rende tanto pericolose queste piccole bestioline? A prima vista niente sembrerebbe distinguerli dai loro imbelli cugini, ma uno sguardo più attento rivela la loro natura nascosta. Una delle loro chele cela infatti un’arma micidiale: l’evoluzione ha dotato gli Alpheidae, i Gamberetti Sparatori, nientepopodimeno che del Raggio della Morte! Ebbene sì, schioccando la loro possente chela questi animaletti emettono un’onda d’urto in grado di uccidere o stordire le loro prede, raggiungendo per un istante temperature pari a quelle della superficie del Sole. Come può un misero umano pensare di sfidare la loro ira?

Per fortuna al momento la razza umana non è in pericolo: i Gamberetti Sparatori stanno combattendo una lotta senza esclusione di colpi contro i loro nemici naturali, le balene. In competizione per il titolo di Animale più Rumoroso degli Oceani, Alpheidae e balene sferrano i loro colpi più duri gli uni contro gli altri, incuranti delle povere vittime innocenti della loro guerra. Il sempre crescente numero di balene spiaggiate, prede del raggio mortale dei loro avversari, indica chiaramente la direzione presa dal conflitto: nella lotta Crostacei vs. Cetacei i primi hanno decisamente la meglio. Cionondimeno non possiamo dormire sonni tranquilli: le nostre stesse azioni stanno per condannarci! La pesca indiscriminata di balene sta accelerando la vittoria degli Alpheidae: una volta eliminati i loro rivali, chi può sapere contro chi volgeranno i loro pensieri omicidi? Si avvicina il momento in cui verremo chiamati a rispondere di tutti quei gamberetti da noi crudelmente divorati e chi ci salverà allora?

pistol-shrimp

Una delle prime rappresentazioni del Gamberetto-Tigre Sparatore (sottospecie del più noto Gamberetto Sparatore), a opera del naturalista uzbeko J.W. Poddoubtchenko. Questa raffigurazione è adesso ritenuta essere estremamente ingenua e imprecisa, ma per molto tempo è stata la summa delle nostre conoscenze in materia.


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Note in Margine al «Parnassus» di Terry Gilliam

Attenzione. Per parlare di Terry Gilliam, e di Parnassus in particolare, bisogna tassativamente affrontare i seguenti temi e non si scappa:

a) Terry Gilliam regista visionario e ribelle (featuring: il passato coi Monty Python)
b) Terry Gilliam sfigato come pochi (featuring: il naufragio del suo Don Chisciotte)
c) La tragica fine di Heath Ledger (featuring: Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell hanno lavorato aggràtis)

Noi tuttavia siamo pigri; per cui vi rimandiamo ad altre fonti, meglio informate e dettagliate, come per esempio questa e questa e quest’altra; anche questa non è male, mentre questa descrive come Ledger sia stato vittima di un omicidio sacrificale da parte di una setta massonica. Son cose.

Il Dottor Parnassus e il Diavolo.

A proposito di massoni, comunque, il ponte sotto il quale, nel film, viene trovato Tony Shepherd / Heath Ledger, truffatore e faccendiere, impiccato e con due mattoni in tasca, è il Ponte dei Frati Neri, sotto il quale viene trovato, nel 1982, il banchiere e faccendiere Roberto Calvi, con due mattoni in tasca, con la differenza che quest’ultimo non ha dei simboli cabalistici dipinti in fronte e, ahimè, viene trovato quando è bell’e morto. Tuttavia questo è un tipico esempio di quel genere di cortocircuito simbolico che fa drizzare le antenne al fuffologo professionista, come la conchiglia che il vecchio Parnassus porta al collo.

A differenza di Calvi (1), Shepherd viene salvato per il rotto della cuffia dai membri di uno strano teatro ambulante: l’Imaginarium del Dottor Parnassus. Ora, questo Dottor Parnassus, in tempi remotissimi (è immortale), viveva in uno sperduto e spettacolare monastero tibetano, i cui occupanti raccontavano in eterno una storia che, si diceva, manteneva l’Universo in esistenza. Ma il Diavolo ci mette lo zampino: travestito da Tom Waits ammutolisce tutti i monaci, dimostrando che, dato che l’Universo non è scomparso, il loro lavoro è inutile e le loro credenze sono fuffa. Ti sbagli, ribatte Parnassus: non è la nostra storia, a tenere in vita l’Universo, ma le storie. Da qualche parte anche adesso qualcuno sta raccontando una storia, sta utilizzando il meraviglioso potere della nostra immaginazione… ecco cosa tiene in vita l’Universo.
Così i due si impegnano in una sfida, anzi, più d’una, le cui conseguenze Parnassus è ben lontano dal prevedere: e infatti lo troviamo ai giorni nostri, vecchissimo e disperato, impegnato nel quasi impossibile compito di mostrare alla gente le meraviglie del suo Imaginarium. Non stiamo a tediarvi con la trama, perchè il film è uscito da un bel po’ e o lo avete già visto o comunque sapete di che parla o non vi interessa. Quello che ci preme, più che una recensione vera e propria, sono alcune considerazioni più o meno di questo genere (2).

Il Monastero di Parnassus. Alzi la mano chi, un minuto dopo questa scena, non ha sentito la tentazione di gridare "Metallo! Metallo per Destino!"

Partiamo con una definizione di «Immaginazione», che magari non sarà correttissima dal punto di vista etimologico (ne abbiamo lette altre di completamente diverse), ma di certo è assai pertinente: il termine latino imago è composto «…dall’aggettivo sostantivato imo, che vuol dire “profondo” e dal verbo ago, che vuol dire “agisco”. Da questo punto di vista la persona dotata di immaginazione non sarebbe più quindi chi è capace di rappresentarsi o raccontare ad altri storie fantasiose non aventi alcun legame con la realtà, ma piuttosto chi ha il potere e la capacità di agire nel profondo, ovvero in quella dimensione che di norma sfugge al controllo dell’io razionale e che viene definita dalla psicanalisi inconscio o subconscio». (3)
L’immaginazione, dunque, può essere intesa come una forza trasformatrice, ed è proprio quello che capita a chi entra nell’Imaginarium: visioni spettacolari, sogni divenuti realtà, mondi fantastici: ma soprattutto una scelta. Non la classica scelta tra il Male da una parte e il Bene dall’altra, attenzione: una scelta tra la banalità, lo squallore di una vita senza sogni e il tentativo di prendere questi sogni e farli divenire realtà. Anche se questo può essere difficile, doloroso o persino pericoloso: un alcolizzato, per dire, vede da una parte una qualunque serata al pub e dall’altra un lungo e faticoso cammino per liberarsi della sua dipendenza. Non possiamo neanche dare al male la dignità di Male, in questi casi: non c’è nulla di luciferino, di diabolico, di grandioso, nello sprecare la vita davanti alla televisione o facendo un lavoro che odiamo perchè abbiamo paura di cercare veramente la nostra strada. C’è dunque, per chi entra nell’Imaginarium, la possibilità di plasmare la propria vita secondo i propri sogni: e non è questa un’idea affatto nuova. Già Giordano Bruno si chiedeva «che cosa fare della fantasia?» Tutto; ma oggi la fantasia è passata di moda, sostituita dal fantasticare. «Si è estinta l’energia fantastica, non si sa più “scolpire” le immagini, l’uomo non è più re nella sua mente, dove lascia che scorra, turpe fiume di rifiuti, un flusso di coscienza che non cerca neanche più di dirigere, quasi che per sfruttare le potenze esterne avesse dovuto abbandonare l’intimità a se stessa». (4)

Oggi non abbiamo più bisogno di Parnassus. There's an app for that.

Ma per chi ci riesce, ecco il lato veramente magico dell’immaginazione (e le due parole si somigliano pure). Dopotutto, zio Crowley diceva che la magia è «la Scienza e l’Arte di causare cambiamenti in conformità con la Volontà» (5). Ovvero: sapere quali sono i tuoi sogni e riuscire a realizzarli – questa è magia. Bisogna saper scavare dentro di sè, rettificare, mettere a nudo le proprie contraddizioni; è non è detto che sia cosa facile: anzi, può capitare come a Tony, che ogni volta si vede con una faccia diversa, perchè dopotutto lui per primo non sa nè chi è nè cosa vuole.
Ci sarebbero molte altre cose su cui soffermarsi, a cominciare dallo stesso Parnassus: chi è?
Perchè viene raffigurato come Dioniso e il suo avversario come un Papa? (bella, questa)

Et in Arcadia Ego.

Perchè l’Imaginarium funziona solo solo tramite lui? Beh, qui rischiamo di andare a infognarci in un vero e proprio labirinto simbolico: dal demiurgo degli gnostici al mercurio filosofale, al Mediatore tra il Cielo e la Terra dei taoisti – meglio fermarci qui. Avrete capito che come film ci è piaciuto assai, pur con tutte le sue imperfezioni (d’altronde quando ti muore il protagonista a metà della lavorazione, insomma, ci siamo capiti…) e ci ha dato molto cui pensare. E’ un inno alla fantasia, un film chiassoso, anarchico e pieno di stracci, di nani e di meraviglia: e come ben si sa

«Chi alla meraviglia chiude gli occhi,
di morte sente tredici rintocchi.»

***

Note:
(1) E’ di un mesetto fa la notizia che Pippo Calò, Flavio Carboni ed Ernesto Diotallevi sono stati assolti dall’accusa di aver ordinato e/o eseguito l’assassinio di Calvi. Il mistero rimane, a ulteriore dimostrazione che le storie non finiscono mai. Parnassus avrebbe apprezzato l’ironia.
(2) Considerazioni beninteso nostre, nel senso che lungi da noi sostenere che Gilliam abbia voluto fare un film che dice questo & quest’altro. Sono minchiate sparse che ci sono venute in mente perchè è un film pieno di simboli, e il bello dei simboli è che hanno una vita loro, e ognuno è legato a una cordicella che se la tiri vien su una montagna di roba, per così dire.
(3) M. Negri, All’Origine delle Parole, Edizioni della Terra di Mezzo – un libretto consigliatissimo e assai ricco di spunti. I libri di questo editore hanno lo svantaggio di uno stile di scrittura – tutti – che è l’equivalente di un chiodo sulla lavagna dalla prima all’ultima pagina. Ma per chi riesce a tener duro e a sopportare, vi si trovano spesso perle di saggezza tutt’altro che disprezzabili.
(4) Elémire Zolla, Verità Segrete Esposte in Evidenza, Marsilio Editore.
(5) Aleister Crowley, Magick, Astrolabio Editore. Un testo fondamentale. E se ve lo dice uno degli autori del Calendario di Frate Cazzaro, potete fidarvi.


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