– Sono Esausto.
Disse l’uomo davanti al banco di registrazione.
– Si riposi.
Rispose l’addetto alla registrazione.
– Perché? Non sono mica stanco.
– Io sono Stanko.
Disse l’uomo dietro di lui nella fila.
– Lo ha detto lei di essere esausto.
– Esatto.
– Allora si riposi.
– No, non mi ha capito. Sono Esausto Panuzzi il leader dalla band Panuzzi ed i bassi indiavolati. E questi gentiluomini dietro di me sono i Bassi indiavolati. Siamo qui per il concerto.
– Ah. Quindi non è stanco.
– Io sono Stanko. Ve l’ho appena detto.
Inistette l’uomo in fila dietro Esausto Panuzzi.
Esausto si voltò indicando le persone dietro di lui.
– Io sono Esausto. Lui è Stanko. E lui è Antonio. Loro sono i Bassi Indiavolati.
L’addetto alla registrazione guardò gli uomini in fila.
– Non sono bassi.
– Se è per questo non sono neanche indiavolati.
– Quindi lei è Esausto… bene… e lei è Stanko…
– Stanko Markovic. Bassista.
– Mi faccia vedere…
L’addetto alla registrazione aprì un voluminoso registro.
– Chi è Apezzi?
Chiese.
– Io sono un po’ provato ma non così tanto.
Disse Esausto.
– Io sono a pezzi. È stato un lungo viaggio e noi stiamo chiusi nel bagagliaio tutto il tempo, sa.
Disse Stanko Markovic.
– Stanko è a pezzi.
Confermò Esausto.
– Io sono Apezzi.
Disse il terzo figuro nella fila che fino a quel momento era rimasto in silenzio nell’ombra.
– Antonio Apezzi. E sono stanco delle vostre chiacchere.
– Quindi Stanko è a pezzi e Apezzi è stanco. Per riassumere.
Precisò Esausto con un sospiro.
L’addetto alla registrazione compilò il registro scuotendo la testa e mormorando tra sé e sé con espressione rassegnata.
– Tutto questo mi lascia stremato.
Disse alla fine.
– Filippo Stremato purtroppo non è potuto venire oggi. È a casa con Lafebbre.
– Speriamo guarisca presto.
– Perchè? Non è mica malato.
– Ma ha detto…
– Che è a casa con Lucrezia Lafebbre, sua cugina che non vede da molti anni.
– Chiaro.
– Ecco.
– Quindi non è malato?
– Malato è malato.
Precisò Stanko Markovic.
– Quindi Stremato è malato o non è malato?
– Stremato non è malato, ma Malato è malato.
– Eh?
Domandò l’addetto al registro.
– Indira Malato, il terzo bassista. Lui non c’è perché è indisposto.
– Tony Indisposto?
Chiese l’addetto al registro guardando in registro con sguardo perso e vacuo.
– No, Indira Malato. È malato. Tony Indisposto sta benissimo ma non suona più nella nostra band.
– Sono confuso.
– Yuki Con Fuso? Il percussionista? È un onore non sapevo che…
– No. Sono confuso, non Con Fuso. Confuso nel senso che non capisco.
– Ah. Beh, non si preoccupi. È così tutte le volte. Abbiamo dovuto licenziare Tony Indisposto e Giovanna Costipata perché non ce la facevamo con la burocrazia. Ogni volta era un’ordalia.
– Giovanna Costipata?
– Sì, la corista. Gran voce. Nasale.
– Ah.
– Non come Rossana Nasale che ha una gran voce di petto.
L’addetto al registro appoggiò mestamente la testa sul registro.
– Ma forse è meglio che ci fermiamo qui, eh? Dove firmo?
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Arte contemporanea. Bravò bravò!
Woah! Quando ho letto questo pregevole testo la mia testa non è esplosa per lo stupore per puro miracolo… e devo ammettere che mi capita anche spesso. Dite che è grave?