Girolamo (da Sirkia) era noto per essere un vero e proprio rompicoglioni. L’unica cosa che sapeva fare era vietare le cose divertenti e rompere le palle agli altri: e non si può fumare, e non si può bere, e bisogna mangiare meno, e comunque non si può mangiare quello, figuriamoci quell’altro, e non si può qui e non si può là…
Insomma san Girolamo cercava di aiutare i suoi concittadini e pensava al loro bene (anche se nessuno lo aveva chiesto e i maligni dicevano che doveva pensare piuttosto a non prendere soldi sottobanco, ma comunque si trattava di sporchi infedeli, atei e comunisti). Alla fine i suoi concittadini si ruppero DAVVERO le palle e deciso di punire il povero santo per le sue buone azioni (ah gente malvagia, ah gente ingrata… e poi si lamentano dell’inquisizione). Così costrinsero il povero san Girolamo a ingurgitare fino alla morte dei ghiaccioli al tamarindo (esattamente 4584375), unico “vizio” che Girolamo, essendone ghiotto, permetteva.
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