Lepaca Kliffoth: ovvero, delle cose bizzarre che si possono trovare nella testa della gente


L’altra sera, mentre attorno a noi gente d’ogni ceto e ordine sociale inneggiava alle imprese di ventidue decerebrati miliardari, noi, con la nostra birretta e il nostro panino, discutevamo d’etica e filosofia spicciola. Ci si chiedeva: se, come S.M. Chiesa Cattolica (TM) insegna, un embrione ha gli stessi diritti di una persona, un embrione congelato nel 1990 deve essere considerato maggiorenne? Può guidare una macchina e votare alle elezioni? O, se è per questo, candidarsi alle elezioni, cosa che farebbe la gioia di Giuliano Ferrara? Il fatto è che, quando si esclude in partenza il buon senso, in qualunque tipo di discorso, si imbocca inevitabilmente l’impervio sentiero delle cazzate. Lo diceva, se la memoria non ci tradisce, Bertrand Russell – sebbene non con queste parole: da premesse sbagliate si può dimostrare qualunque cosa. Per esempio, qualche giorno fa leggevamo questa notizia: nell’operare un bimbo di pochi mesi per l’asportazione di un tumore al cervello, il chirurgo gli apre la scatola cranica e ci trova dentro un piede. Esatto, un piede. Un rarissimo caso di cannibalismo embrionale, in cui di due ovociti gemelli uno ingloba l’altro, che sparisce o rimane sotto forma di mostruosa appendice. “Fetus in fetu“, si dice, e qui (Human Marvels: storie e immagini di freaks e fenomeni d’altri tempi, le cui biografie non di rado sono commoventi ed edificanti) se ne trovano altri esempi, assieme a svariate meraviglie anatomiche. Comunque, tornando a quel piede (assieme a un frammento di intestino e a un abbozzo di gamba): dobbiamo considerarli una persona? Con gli stessi diritti del gemello che invece è nato e, si spera, gode ora di ottima salute? Il chirurgo di cui sopra, se non gli è preso un infarto, è un omicida? Mah.
Nella Cabala ebraica – di gran moda tra le star ‘ollivudiane – si parla di qlippoth, o kliffoth: gusci, involucri, quello che resta quando il senso di una cosa se ne va. L’autorità senza senso è tirannia, la forza senza senso è sopruso, la religione senza senso è cieco dogmatismo, la difesa della vita, senza senso, è questo genere di discorsi. Ne parla anche Alan Moore nel suo capolavoro, Promethea (“la corteccia scura sull’altro lato dell’Albero” – dove Asmodeo dice “Io sono furibondo nel rosso eterno”); ma, essendo un discorso assai complesso e poco adatto a queste pagine, sorvoliamo. Invece, per restare in tema di Alan Moore, la Proglo edizioni (degna di lode già solo pel nome) ha pubblicato “Writing for Comics“, un breve pamphlet (?) (un articolo, un poscritto scritto una ventina d’anni dopo e una prefazione di Rick Veitch dove si disquisisce abbondantemente di cannabis), pamphlet, dicevamo, risalente a tempi ormai remoti in cui lo stregone di Northampton spiega come si scrivono fumetti. E, sia ben chiaro, NON si scrivono così. Un librettino sommamente interessante, perchè, oltre che essere una miniera di saggissimi consigli, ci permette di dare un’occhiata all’interno della testa del più grande fumettista di sempre, dove si trovano infiniti misteri. Perchè la domanda fondamentale, non dimenticatelo mai, o incliti lettori, è sempre quella: “Da dove vengono le idee?”.
Comunque, tanto per non lasciare niente a metà, “Lepaca Kliffoth” è un vecchio album dei Therion, oscura band svedese dedita al satanismo, all’abigeato e al lancio di sassi dal cavalcavia. Non era neanche male, per dirla tutta, e chi volesse farsene un’idea può rivolgersi a Yutùb. Chi invece volesse scaricarsi un po’ di musica aggràtis può provare questi “La Nueva Guardia“, che dal remoto Cile (paese che ha dato i natali, giova ricordarlo, al beato Pinoscè, defensor fidei ed amico personale di Papa Tremolone) ci regalano, visto che è Natale, un gradevole mix di tango ed elettronica. Buon ascolto. E, a proposito di cose senza senso:


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