Biancaneve ha Sette Mani

Nella foresta incantata dalle betulle dal rigoglioso fogliame che si trova tra Turro e Precotto sorge un castello d’avorio e cristallo di boemia (in via della Torre al 34) che incute timore ai poveri viandanti che vi si avvinano(!) (spesso andando al ristorante rumeno di piazza Governo Provvisorio, quello gestito dal Barone Viktor Von Dracula, il cui figlio si diverte a fare scherzi di cattivo gusto ai clienti, ma questa è un altra storia… o anche due). All’interno del castello vive uno scienzato pazzo che si chiama Vittorio Regina Malvagia. Per anni innumerevoli e stagioni innumerevoli (sebbene ricavabili una volta noto il numero degli anni semplicemente moltiplicando per quattro a meno che non ci siano più le mezze stagioni nel qual caso…) e settimane innumerevoli (che comunque possono essere calcolate da… vabbè) Vittorio Regina Malvagia si è dedicato ad un solo problema:
“Un treno viaggia da Milano a Bergamo a 40 chilometri all’ora. Un altro treno viaggia in direzione opposta alla stessa velocità, ma, causa un guasto agli impianti (i possessori di supplemento non saranno rimborsati), sosta a Treviglio per 10 minuti. Sapendo che la distanza tra Milano e Bergamo è di 50 chilometri, i due treni si incroceranno a Dalmine o Capriate?”
Nonostante l’aiuto di familiari, conoscenti, professori universitari, Antonio Lo Scazzo il piazzaiolo (sic!) d’asporto, l’idraulico, alcuni inquilini di viale Monza 129, un paio di clienti di Franco l’ostricaro, la sua signora, Regina Principe in Malvagia Regina e il suo miglior amico Sismondo, Vittorio non riusciva a venire a capo del problema. Solo una persona poteva salvarlo da pazzia sicura (nonstante il parere contrario del dottor Trotzki, il suo analista):
BIANCANEVE DALLE SETTE MANI, UNA TESTA CON QUATTRO EMISFERI E 12 PICCOLI MENINGI. Detta per semplicità (!) Biancaneve dalle Sette Mani. Anche se alcuni la chiamavano Santuzza… ma non facciamoci troppe domande.
Vittorio avrebbe voluto chiedere il suo aiuto ma l’unico problema era che un treno viaggia da Milano a Bergamo a 40 chilometri all’ora. Un altro treno viaggia in direzione opposta alla stessa velocità, ma, causa un guasto agli impianti (i possessori di supplemento non saranno rimborsati), sosta a Treviglio per 10 minuti. Sapendo che la distanza tra Milano e Bergamo è di 50 chilometri i due treni si incroceranno a Dalmine o Capriate?
Ah, e poi Biancaneve dalle Sette Mani era congelata nel ghiacciaio Vatnajokull da molti e molti anni.
Per la precisione il tempo necessario per congelare un metro di ghiacciaio era di 7000 anni 35000 anni fa, con il riscaldamento globale e l’effetto serra il tempo necessario a congelare un metro di ghiacciaio è diventato di 9500 anni. Sapendo che Biancaneve dalle Sette Mani è sepolta a 2 metri e mezzo di profondità potete farvi voi i conti di quando ci è stata messa (occhio alle derivate!).
Alfine un uggioso meriggio d’ottobre, mentre si trovava al Bar Bianco a consumare un toast farcito con Sismondo (non il toast, Vittorio, al bar Bianco, con Sismondo, a consumare… vabbè), Vittorio si decise a partire alla volta dell’Islanda:
– Scalerò il Vatnajokull, scongelerò Biancaneve dalle Sette Mani e risolverò il problema una volta per tutte!
– Veramente non c’è bisogno. Dal 1997 la tengono esposta in un museo a Bolzano, di fianco a quello là che somiglia a Christopher Walken…
– Ma dai?
– Eh già.
– Ma pensa.
– Ebbene.
– Non credevo.
– Eppure.
– Ma tu guarda.
– La finiamo qui o vuoi andare avanti ancora un po’?
– Avevo ancora “Chi l’avrebbe mai detto.”.
– E invece.
– E “Ma dico.”
– Ma dai?
– Eh, già.
– Ma pensa.
– Ebbene.
– Ti prego, mi sta venendo mal di testa.
– Io chi sono che ho perso il filo?
– Sismondo.
– Ma dai?
– Eh, già.
– Ma pensa.
– Ebbene.
– Aaaaaaaaaaah!
– Vittorio che hai?
– Eh?
– Beccato!
E così ancora per ore e ore, ma i due si divertivano tanto con così poco. Fin da quando erano bambini. Eh, già. Ma pensa. Ebbene…
E così Vittorio e Sismondo partirono alla volta di Bolzano, paese balzano, d’aspetto montano che piace vieppiù.
– Come faremo a trovarla?
Si domandava Vittorio.
– E’ scritto qui, sulla guida.
Rispondeva Sismondo.
– Ma dai?
Il resto lo sapete… e così i due entrarono al museo d’arte contemporanea.
– No, seriamente, Vittorio, sono abbastanza sicuro che questo sia il museo sbagliato.
– Fidati di me…
– No, dammi retta. Siamo nel posto sbagliato. Qui tengono per lo più quadri. Niente fanciulle congelate.
– Dammi retta tu. So cosa sto facendo.
– A Vittò. Sto museo nun c’entra na minchia!
– Oh, Sismò! Stai tranqui che so quello che faccio.
– Vittorio! Qui non troviamo una cippa!
– Sismondo, la vuoi piantare di piantare grane?
– Vittorino, ma che problema hai?
– Un treno viaggia da Milano a Bergamo a 40 chilometri all’ora. Un altro treno viaggia in direzione opposta alla stessa velocità, ma, causa un guasto agli impianti (i possessori di supplemento non saranno rimborsati), sosta a Treviglio per 10 minuti. Sapendo che la distanza tra Milano e Bergamo è di 50 chilometri i due treni si incroceranno a Dalmine o Capriate? Perchè?
– Niente, domanda stupida.
– Ah ha! Ecco qua quel che cercavo!
– Il bar?
– No Sismondino, la stanza degli acquarelli! L’unico posto dove notoriamente si nascondono i 12 meningi.
– Notoriamente… sic…
– E per richiamarli basta…
– Recitare un’evocazione rituale?
– No. Citofonare! Lì dove c’è il bottone con scritto Svensson.
– Svensson?
– Ti fai troppe domande.
E così nella sala degli acquarelli del museo d’arte contemporanea di Bolzano, Vittorio Regina Malvagia si apprestava a citofonare al nome Svensson. Se 10 anni fa vi avessero detto che avreste letto una cosa del genere ci avreste creduto?
Citofonarono e in men che non si dica (dica cosa?), insomma in fretta frettina di fronte ai loro stupiti occhi apparvero 12 piccoli gnomi testoni.
– Voi siete i 12 meningi?
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Wow. Siete piccoli! E macrocefali allo stesso tempo! Ma siete sicuri di essere i 12 meningi?
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì…
– Chi ha parlato?
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Lui!
– Sismondo, stai buonino che qui mi sto incasinando.
– Scusa.
– Ma voi dovete proprio parlare sempre tutti insieme?
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Che carini.
– Sismondo!
– Scusa.
– Io sono Vittorio Regina Malvagia e sto cercando di scongelare Biancaneve dalle Sette Mani.
– Io sono Jonas Svensson, piacere.
– Io sono Thomas Svensson, piacere.
– Io sono Gustaf Svensson, piacere.
– Io sono Olaf Svensson, piacere.
– Io sono Glenda Svensson, piacere.
– Io sono Joakim Svensson, piacere.
– Io sono Jakko Svensson, piacere.
– Io sono Olga Svensson, piacere.
– Io sono Gulag Svensson, piacere… che c’è?
– Io sono Gunnar Svensson, piacere.
– Io sono Bjorn Svensson, piacere.
– Io sono Mario Svensson, piacere.
– E io sono Sismondo. Ciao.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
– Ciao Sismondo.
E così Vittorio, Sismondo e i 12 piccoli meningi si apprensero a salvare Biancaneve. Immantinente. Soppiatti, avventi, linteri e siziosi entrarono nella sala ghiacciaia e senza svegliare Christopher Walken scongelarono la soave Biancanave… ehm.. la soeve Bianc… vabbè.
– Glbl… muhmmmblamgh. Gh, phlmpl, ugh?
Chiese Biancaneve.
– Eh?
Chiese Vittorio.
– E’ soltanto un’effetto collaterale dello scongelamento, tra poco tornerà normale… per quanto possibile se consideri che stiamo parlando di… sì… bè.
Spiegò Jonas Svensson. Dopodichè Thomas Svensson disse:
– E’ così da quando era bambina ma se vuole sa parlare bene se solo…
– No! E’ stata quella volta che è finita sotto un hovercraft sulla spiaggia di Toronto, non si è più ripresa. – Interloquì Olaf.
– Che caspio dici? E’ stato l’attacco dei cloni. Mi ricordo che dopo la proiez…
– Tutte cazzate. Sono stati i fagiolini mutati geneticamente di Paul Newman.
– E le crociate? Dove le mettiamo le crociate?
– Le crociate? Ma scusa che…
– Non capite niente… studiate Heidegger prima di parlare di cose che non sapete.
– Nel senso che se studio Heidegger poi posso dire cazzate su qualsiasi cosa?
– Sì bè… l’esame è piuttosto difficile però.
– Sono stati i delfini. Io lo so. Mai fidarsi di quei piccoli stronzi. Parlano parlano, ma poi? I fatti? Dove li mettiamo i fatti?
– Che fatti possono fare con quelle pinne, scusa?
– E poi lo sanno tutti che i delfini dicono solo cazzate. Invece secondo me le crociate…
– Ragazzi! Buonini che qui non si viene a capo di nulla.
Li interruppe Sismondo.
– Ehi un momento! Chi ha parlato due volte? Che qui si abusa della democrazia e poi son cazzi che lo sappiamo tutti come è finita in Russia.
– Son stato io, scusa.
– Perchè? Com’è finita in Russia?
E così andarono avanti a litigare finchè Biancaneve non li interruppe dicendo.
– Porcazza che fame. Mi mangerei un mammut ripieno. Ciao ragazzi! Che fate di bello?
“Wow! Parla!” pensò Vittorio e, vedendo la fine delle sue sofferenze vicina (stolto) pensò di chiederle immediatamente di risolvere il suo problema.
– Io ho un problema Bianca, posso chiamarti Bianca? E solo tu puoi aiutarmi.
– Che problema hai?
– Sì, dunque… Ehi! Ma tu hai solo due mani!
– E che problema sarebbe? Anche tu hai due mani.
– No! Non è questo il mio problema… è che ti chiami Biancaneve dalle Sette Mani e quindi pensavo che…
– Che?
– Be… ecco…
– Sì?
– Bè, pensavo che avessi sette mani.
– Infatti.
– Ma io vedo chiaramente che ne hai solo due, come tutti.
– Perchè le altre 5 le tengo in questa valigia.
E tirò fuori una vecchia valigia di feltro insanguinata che conteneva 5 mani di diverse forme e colori.
– Biancaneve, che schifo!
– Oh! L’hai chiesto tu. Io mica le faccio vedere a chicchessia le mie mani. Sai, ci tengo molto.
– Sono nuove?
Chiese Sismondo.
– No, sono di seconda mano!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Bella.
– Non l’ho capita.
– Già… sono simpatica! Si potrebbe dire che sono una persona alla mano!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Bella!
– Eh?
– In fondo sono qui per questo. Hai un problema? Posso darti una mano!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ok. Ora magari basta.
– Basta cosa?
Ma prima che Biancaneve potesse sfoderare un’altra stupefacente battuta di spirito un rumore d’oltretomba li fece sobbalzare tutti di scatto (non che si possa sobbalzare lentamente, credo).
– Oddiommammamadonnabbona! Eccheè?
Disse Vittorio.
– Christopher! Benalzato. Dormito bene?
Chiese Biancaneve.
– Sto uno schianto pupa. Dopo 5000 anni nel ghiaccio sono fresco e riposato!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Cazzo! Due umoristi.
– Ma perchè io non le capisco mai?
– E lo so. Il mio forte sono le freddure!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Voglio morire. Subito!
– Ma io.. aspetta… freddure… dunque…
Le battute, l’ilarità, i frizzi e i lazzi continuarono ancora per svariate ore con somma gioia dei 12 meningi, sommissima frustrazione di Vittorio e ipersommerrima incomprensione di Sismondo. Al fine Vittorio trovò la forza di dire:
– Biancaneve, il mio problema è “Un treno viaggia da Milano a Bergamo a 40 chilometri all’ora. Un altro treno viaggia in direzione opposta alla stessa velocità, ma, causa un guasto agli impianti (i possessori di supplemento non saranno rimborsati), sosta a Treviglio per 10 minuti. Sapendo che la distanza tra Milano e Bergamo è di 50 chilometri i due treni si incroceranno a Dalmine o Capriate?” Ti prego, aiutami.
– Va bene. E’ facile. Dunque.
– Signori il museo sta chiudendo, se volete accomodarvi all’uscita.
Irruppe il custode del museo.
– Come si fa ad accomodarsi all’uscita? Non c’è neanche una poltrona.
– E’ un modo di dire.
– Ah.
– Come menare il can per l’aia.
– E’ un detto olandese?
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Sigh.
– Vabbè, io vi aspetto fuori.
Uscirono e finalmente Biancaneve si apprestò a rivelare la soluzione del problema.
– Dunque Vittorio la soluzione è semplice. Infatti se…
– Sì?
– Scusa un momento.
– Cosa?
– Ma perchè hai chiesto a me la soluzione di un problema di matematica? No, dico, non ti sembra un tantinello strano.
– Sì, ma mi hanno detto che solo tu potevi risolverlo.
– Chi te lo ha detto, scusa?
– Franco e… ma non importa. Puoi aiutarmi, o no?
– Certo, certo. Il problema è semplicissimo solo che volevo capire. Hai provato a guardare sullo Zwirner?
– Eh? Lo cosa? Lo zwibel? Cos’è un libro sulle cipolle?
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Ha! Ha!
– Idiota!
– Ah, se le battute le fai tu va tutto bene, se invece le faccio io…
– Ok! Ok! Hai vinto ti dirò la soluzione del tuo problema.
– Evvai!
– Dunque la risposta è semplice. La risposta è… pizza. No, scusa. Non ho resistito. Allora sei pronto?
– Sì! Sì! Sì! Per dio! Sono pronto da decenni! Qual’è la fottuta soluzione di questo problema del cazzo?
– Calmino.
– Scusa.
– Allora la risposta è –
E Biancaneve morì di ictus fulminante.
– Sigh.
Disse Vittorio contemplando il cadavere.
– Torniamo a casa, magari mi dedico alla geometria.

FINE

Epilogo:
– Ma voi venite con me?
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sì.
– Sic.

Morale:
Un treno viaggia da Milano a Bergamo a 40 chilometri all’ora. Un altro treno viaggia in direzione opposta alla stessa velocità, ma, causa un guasto agli impianti (i possessori di supplemento non saranno rimborsati), sosta a Treviglio per 10 minuti. Sapendo che la distanza tra Milano e Bergamo è di 50 chilometri i due treni si incroceranno a Dalmine o Capriate?


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5 pensieri profondi su “Biancaneve ha Sette Mani

  1. ma sei trteni viaggiano da milano e da bergamo ma facendo il giro lungo? cioè passando uno per capo nord e l’altro per nairobi? – no, perché non è mica specificato. – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha! – Ha!

  2. Cioè ma ti sei fatto il conto davvero? Eppoi che fine fa Christopher Walken?

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