Disclaimer: in questo post la parola “stronzo” compare 12 volte (compresa questa); la parola “culo” 2 volte e la parola “merda” una volta sola e senza alcun motivo. Innanzitutto precisiamo che non è nostra abitudine indulgere in questo genere di espressioni “volgarmente scurrili”, come diceva un nostro caro amico, espressioni che indignano la brava gente del Moige e fanno piangere San Gaspare; ma, visto il titolo dell’opra (si, opra) in questione, ci sembrava di poter fare uno strappo. In secondo luogo, visto il testo del DDL presentato di recente dall’Onorevole D’Alia (di cui potete leggere qui, qui, qui e financo qui, ma non, ad esempio, qui), ci rendiamo conto che, qualora il tono del nostro post fosse ritenuto offensivo o assimilabile a reati quali il turpiloquio, l’offesa alla morale, gli atti osceni in luogo pubblico o l’abigeato, questo potrebbe portare all’oscuramento non solo dell’Accademia della Fuffa, ma dell’intero Blogspot.com con tutti i suoi tipo 15 milioni di blog. Nel caso ciò dovesse accadere, ci scusiamo con il signor Blogspot.com e lo preghiamo di non rivalersi su di noi perche siamo soltanto dei poveri peones che possiedono solo qualche capra e un sombrero e il raccolto è andato male per colpa delle alluvioni e cosa daremo da mangiare ai nostri bambini. Grazie.
“Il Metodo Antistronzi” è un grazioso libretto che ebbe i suoi quindici minuti di notorietà in tempi recenti, grazie anche al tam tam dei giornali cui probabilmente non sembrava vero di poter pubblicare articoli con la parola “stronzi” nel titolo. In effetti l’argomento è interessante, vista l’impressione, che chiunque può confermare, che il 98% della popolazione mondiale sia composta da stronzi. Sembrerebbe quindi utile un manuale che insegni a riconoscere questi loschi figuri e a tutelarsi dai loro eccessi (a tale proposito consigliamo anche “Le Leggi Fondamentali della Stupidità Umana” di Carlo Cipolla, compreso nel fondamentale “Allegro ma non troppo”). Il libro – o libriccyno – consta per la maggior parte di racconti morali sulle gesta di stronzi famosi o sconosciuti, e di gente che ha avuto rovinato il fegato, per colpa di capi stronzi, o gli affari, per colpa di dipendenti stronzi, finendo nel tunnel dell’alcoolismo o della follia, in una soffitta di Montmartre, in compagnia della TBC e di una stvfa di ghisa. Poi viene esposto il metodo:
- Lo stronzo è un vostro dipendente? Fategli il culo;
- Lo stronzo è un vostro superiore? Fatevene una ragione
Seguono edificanti considerazioni dal sapore vagamente confuciano sul giunco che si piega per evitare la tempesta. Chissà perchè, abbiamo la sensazione che, a pensarci, ci si poteva arrivare, anche senza dare dieci euri a mr. Sutton (è anche probabile che esponendo il segreto del Metodo Antistronzi abbiamo violato qualche legge sul diritto d’autore, quindi nel caso ricordatevi di noi martiri del libero pensiero. Come Giordano Bruno. Già).
Tutto questo, comunque, ci porta ancora una volta a Harlan Ellison. Nel suo monumentale Essential Ellison: a 50 Year Retrospective ci regala (ci regala un pajo di ciufoli – avete visto quanto costa quel volumazzo? Ehm – ) un breve ma esaustivo saggio, Driving the Spikes, sul modo migliore di farla pagare agli stronzi. Sebbene riferito a un passato ormai remoto, in cui per esempio si potevano spedire topi morti per posta senza dover specificare il mittente, le dieci regole che Ellison ci illustra, raccontandoci la sua epica lotta contro un editore senza scrupoli, restano tuttora una guida insuperata sul come e sul perchè vendicarsi. Perchè il bisogno di vendicarsi è una forza primordiale, e ben diretta, può ristabilire l’equilibrio dell’universo e sostenere la carriera di uno scrittore per decenni. Sfortunatamente questo margine è troppo stretto per contenere tutta la dimostrazione. Per cui vi rimandiamo al prossimo post.
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Carlo Maria Cipolla! Lo incontrai spesse volte preparando l’esame di Storia Economica.
… spero non vi abbia fatto piangere! ha ha ha ha, che fine umorista! proprio ora che al bagaglino c’è un posto libero! ehm. cioè. oops, si è fatto tardi! *sparisce in una nuvola di fumo*